DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

LA GRANDE NEBBIA DEL 1937

DDD STORY – Il portiere perso nella nebbia: oggi è una statua in bronzo…

LONDON, ENGLAND - DECEMBER 14: A statue of Sam Bartram at The Valley ahead of the Sky Bet Championship match between Charlton Athletic and Derby County at The Valley on December 14, 2013 in London, England.  (Photo by Justin Setterfield/Getty Images)

Quando il calcio si perde nella nebbia ed entra nella storia...

Redazione DDD

di Luigi Furini -

Ero davvero contento. “Eravamo riusciti a bloccare il Chelsea nella propria metà campo. Noi continuavamo ad attaccare, li stavamo proprio martellando. E io, per scaldarmi, battevo i piedi e camminavo lungo la linea di porta”. Questo è il racconto di un portiere, in una partita in Inghilterra, nel 1937. Finché, a interrompere i pensieri del giocatore con la maglia numero 1, è arrivato un poliziotto: “Che cosa ci fa lei qui? Non sa che la partita è stata sospesa per nebbia? I suoi colleghi sono già tutti negli spogliatoi”. Samuel Bartram, per tutti Sam, portiere del Charlton Athletic, è diventato famoso per questo0 episodio. Ma la sua figura merita molto di più.

 (Photo by Ockinden/Central Press/Getty Images)

(Photo by Ockinden/Central Press/Getty Images)

Vediamo di mettere ordine. E’ il 26 dicembre 1937. Come da tradizione, in Inghilterra si gioca. E’ il modo per ricordare la prima partita ufficiale, giocata appunto il 26 dicembre 1860. A Londra scendono in campo il Chelsea e il Charlton. C’è una nebbia fittissima, ma lo stadio è pieno. E non si vogliono deludere gli spettatori. Si decide di giocare. Finisce il primo tempo, l’arbitro controlla la visibilità, chiama i capitani e, dopo l’intervallo, fa riprendere il gioco. Ma nella ripresa, dopo 15 minuti, non si vede proprio più. E molti spettatori, vista l’inutilità di restare sugli spalti, se ne vanno. E’ allora che l’arbitro, con un fischio forse troppo debole, manda tutti negli spogliatoi. Tutti meno Sam, che non sente il fischio e non vede, da un po’, i suoi difensori avvicinarsi all’area. Di qui la convinzione che la propria quadra stesse pressando il Chelsea. Pressing alto, lo chiamerebbero adesso. Invece no. Sam non vedeva i suoi compagni perché erano tornati negli spogliatoi. E quando lui li raggiunge, avvisato dal poliziotto, li trova già belli puliti, in giacca e cravatta. Da quel giorno, Sam Bartram è diventato “il portiere perso nella nebbia”. Eppure un posto nella storia lo meritava anche per altro. Nello stesso campionato, esattamente il 1 settembre, c’è in calendario Charlton-Middlesbrourgh. Ma proprio in quel giorno lui aveva fissato il suo matrimonio. Che cosa fare? Niente paura. Alle 11 del mattino si sposa, poi si presenta al campo (e con le sue parate consente ai suoi di vincere 1-0) e quindi, nel tardo pomeriggio, raggiunge gli invitati per la cena di nozze.

 (Photo by Central Press/Getty Images)

Il calcio inglese, a lungo, lo ha dimenticato. Lui, che era nato centrocampista e che si era offerto come portiere perché la squadra del suo quartiere aveva il titolare squalificato. Lo vedono alcuni osservatori e lo fanno assumere, appunto, al Charlton, dove gioca per consecutivi 22 anni. Va in Nazionale solo per gare amichevoli e quando smette prova a fare l’allenatore. Non ha successo e decide di fare il giornalista sportivo. Insomma, il calcio lo conosce e se la cava bene nei commenti. Nel 1981, uscendo dal giornale, Sam Bartram muore d’infarto all’età di 67 anni. Il Charlton, ora nella terza serie inglese, lo ha omaggiato con una statua in bronzo alta tre metri e posta all’ingresso dello stadio.

tutte le notizie di