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UN GRANDISSIMO

DDD Story – La classe, la biblioteca, i nelogisimi: sull’attenti, è Gianni Clerici…

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Lui e Tommasi, è il tennis diventava poesia...

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Sull’attenti, è il minimo. Con Gianni Clerici la letteratura e il giornalismo perdono un fuoriclasse assoluto. Come Gianni Brera, come Gianni Mura. Aveva 91 anni. Unico italiano con Nicola Pietrangeli, tanto per rendere l’idea, a essere stato inserito nella International Tennis Hall of Fame. I «gesti bianchi», frequentati da giocatore e illustrati da scriba, resteranno di sicuro nella mia piccola cronaca, ma sono convinto anche nelle storie di molti di voi. Era unico. Per stile e competenza. Diranno (gli orecchianti): le solite frasi fatte. «Fatte» un cavolo. La carta, la televisione. Clerici e Tommasi, Gianni e Rino, il «dottor Divago» (è di Rino) e il professor cronista. Per me, il «doppio» più grande. Coppia di «fatti»: e di parole, quando pesavano, se volevi e sapevi, e non solo contavano (se fingevi di sapere).

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Anche ciclismo e sci. Cominciò in «Gazzetta», diventò pulpito riverito al «Giorno» e poi a «Repubblica». Per Truman Capote «non si può insegnare a scrivere. Si può imparare a scrivere solo scrivendo - e leggendo». Ecco: Gianni usava la penna come la racchetta e dagli spensierati e dotti «scambi» nascevano pezzi bellissimi, battute esilaranti. La pagina come la tela del pittore, lo schermo televisivo come il marmo dello scultore. La sua classe. I suoi neologismi (da «bimane» a «sorellicidio» a «gattone» Mecir). La sua biblioteca. E i libri: di tennis e non solo. E i romanzi. E le poesie. Quel ramo del lago di Como sempre nel cuore. I ragazzi di oggi (e di domani) non sanno cosa si sono persi: e chi, soprattutto. Ancora un po’ e rischio l’apologia di beato. Gianni non ne ha bisogno: da me, poi. Ci ha accompagnato senza far pesare la sua scienza, nascosta dietro il sorriso del talento. A sfogliarlo o ad ascoltarlo s’imparava sempre qualcosa. E se dopo una chiacchierata ti regalava un sorriso, evviva: non lo avevi annoiato. Forse.

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