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DDD Story – Lo steward a Zola “Lei non può entrare”: Rio Ferdinand “Forse tu non sai…”

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Rio Ferdinand, dall’alto dei suoi 189 centimetri, fissò il malcapitato steward dritto negli occhi e lo freddò senza remore: “Forse non sai che questo stadio è suo”.

Redazione DDD

di Antonio Marchese -

Nel Parma di Carlo Ancelotti non c’era spazio per la fantasia di Gianfranco Zola, chiuso dal 4-4-2 che prediligeva la coppia gol Crespo-Chiesa. Dalla piccola provincia parmense però, l’occasione della vita non tardò ad arrivare e da Londra arrivò la chiamata del Chelsea, di cui Zola divenne icona assoluta. I numeri di magia del folletto sardo scatenarono la libidine dei tifosi, che incoronarono Gianfranco (nemmeno fosse Sua Maestà) come The Magic Box.

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Sette stagioni trascorse a Stamford Bridge, ben 80 gol in 311 presenze, miglior giocatore nella storia del club e, nel 2004, la nomina come Membro Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico. A Zola fu intitolata anche la fermata della metro londinese di Richmond-Zola. Quando sei così popolare tutti ti fermano per strada, quasi tutti. La notte del 26 Novembre 2016, prima di un London derby tra Chelsea e Tottenham, accadde l’imponderabile. Zola, nelle veci di opinionista per l’emittente televisiva BT Sport, si apprestò ad entrare sul terreno di gioco di Stamford Bridge insieme a Harry Redknapp e Rio Ferdinand, quando ad un tratto uno steward lo bloccò esclamando: “Lei non può entrare”. Sacrilegio.

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