DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

PIU' SALOON CHE CALCIO

IL DERBY DELLA SETTIMANA – Ibra-Lukaku, il derby del testa a testa

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Durante i quarti di finale di Coppa Italia, l’Inter batte il Milan. Ma la gara sarà ricordata per il testa a testa tra Ibrahimovic e Lukaku

Consuelo Motta

Finalmente il derby di Milano torna competitivo, di alto livello. Finalmente torna il pathos pre-partita e l’incertezza del risultato nella fase avanzata di una competizione, seppur nazionale: questa è forse la cosa che più abbiamo apprezzato nel derby di Coppa Italia tra Milan e Inter. Sì, perché il testa a testa tra Lukaku e Ibrahimovic ha sollevato un polverone, suscitando reazioni contrastanti fra i tifosi delle due squadre.

I derby della settimana nella rubrica di Consuelo Motta

Brevemente, in quanto l’argomento è diventato ahimè ormai trito e ritrito, ed è stancante scriverne e anche leggerne.

Verso la fine del primo tempo di Inter-Milan, Ibrahimovic e Lukaku si ritrovano coinvolti in una gara di machismo. Volano parole grosse, Ibra insulta la madre di Lukaku, che la butta sulla rissa da bar con un testa a testa da far rabbrividire chi, lì attorno, ha pensato anche solo per un momento di provare a sedare gli animi.

Ho letto in giro, e questo è il focus del mio derby di oggi, opinioni contrastanti da parte degli stessi tifosi, soprattutto quelli del Milan che sembrano i più colpiti: riferirsi al voodoo è un chiaro riferimento all’etnia, e usarlo in una rissa si trasforma in un insulto razzista. Se l'insulto fosse stato per esempio co****one, come logica vuole, non si sarebbe potuto ricollegare al razzismo.

Nessuno pensa qui che Ibra sia razzista. Anzi, lo svedese è impegnato socialmente nella lotta al razzismo, cosa che hanno confermato molti colleghi che sono intervenuti a difesa del milanista, uno tra tanti Paul Pogba. Mettiamola così: a 40 anni bisogna usare un tantino più il cervello e un tantino meno la lingua. Ibra ha pubblicato poi un lungo post di condanna proprio al razzismo sui suoi social: ebbene, delle scuse a Lukaku sarebbero state più adatte.

Non è da assolvere nemmeno l’interista. Lukaku, provocato, ha risposto in maniera sessista e inopportuna, includendo anche la moglie del rivale nei suoi sproloqui. Insomma, l’unica cosa certa è la mano leggera del direttore di gara sig. Valeri, che ha preferito smorzare gli animi facendo finta di nulla invece di infliggere una punizione adeguata.

La tensione ci può stare, sì. Volano parole, da sempre, sui campi da calcio. Anche le provocazioni sono sempre esistite, anche se decisamente armi di bassa lega. Ma la violenza verbale non è mai tollerabile, né giustificabile. Anche in questo caso.

Come dicevo in apertura, l'unica positiva che possiamo trovare in questa brutta storia è che il derby della Madonnina è tornato competitivo. Speriamo si possa anche ritrovare uno stile conforme alla Scala del Calcio, e a quello che storicamente rappresenta.

Potresti esserti perso