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IL DERBY DELLA SETTIMANA – Atalanta-Napoli, la rivincita di Duvan Zapata

LECCE, ITALY - MARCH 01:  Duvan Zapata of Atalanta celebrates after the Serie A match between US Lecce and  Atalanta BC at Stadio Via del Mare on March 1, 2020 in Lecce, Italy.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

L’attaccante colombiano apre le danze per la sua Atalanta e si prende, non solo la finale di Coppa Italia, ma anche la sua personale rivincita contro il Napoli

Consuelo Motta

Non è più il ternero che Willy Rodriguez allenava nell’América: oggi il “vitellino” fa la differenza con la sua Atalanta e si prende le sue rivincite. Scarpone, fisicato ma senza tecnica: tacciato così da suoi ex allenatori, Duvan Zapata risponde a suon di gol. E lo ha fatto anche mercoledì sera guadagnando la finale di Coppa Italia ai danni della sua ex squadra, il Napoli.

Oggi ancor di più, perché se il ragazzo di Cali ha trovato una continuità è solo merito dell’ambiente, dei compagni, dell’allenatore. Non per niente Gasperini lo reputa, oggi, fondamentale “uno che fa la differenza”.

Zapata arriva in Italia grazie al Napoli che lo preleva dall’Estudiantes. In realtà i partenopei lo sottraggono al Sassuolo, con il quale il giocatore aveva già firmato un pre-contratto. Lo ha scelto Rafa Benitez su consiglio del suo amico e collaboratore ai tempi del Liverpool Mauricio Pellegrino, e il presidente partenopeo De Laurentiis lo ha accontentato. Il colombiano fatica a trovare spazio, complice un Higuain a livelli stratosferici: impossibile impensierire il Pipita, Zapata sarà la sua “riserva”.

I derby della settimana nella rubrica di Consuelo Motta

Le cose cambiano con l’arrivo di Maurizio Sarri. Non si è mai saputo esattamente cosa successe tra i due, ma Zapata ha riservato al Napoli e al suo ex allenatore parole pesantissime negli anni a venire. “Era come se non esistessi, mi allenavo da solo, sono stato emarginato per volere della società”, ha dichiarato al Secolo XIX. Incredibile anche solo a pensarsi, vista la valutazione che gli riservò proprio ADL: 18 milioni di euro. Tra alti, bassi e momenti di crisi Duvan chiuderà la sua carriera in azzurro al termine del 2015 con 11 gol in 37 presenze.

La ripresa inizia quindi a Udine nel biennio successivo, e a Genova sponda Sampdoria (dove non ha fatto rimpiangere i partenti Muriel e Schick) nei due anni dopo. Nel 2018 l’Atalanta decide di investire proprio in Duvan Zapata, in quello che sarà al 2018 l’acquisto più costoso della società bergamasca (26 milioni totali per un acquisto a titolo definitivo che si è concluso solo nel 2020 al termine della scorsa stagione).

Un acquisto perfetto per il Gasp che, grazie a giocatori molto tecnici alle spalle, riesce a mettere il centravanti a proprio agio e a sfruttare meglio le sue caratteristiche fisiche (stesso discorso vale per Luis Muriel): poche ripartenze dal basso, verticalizzazioni, approdo veloce nell’area avversaria. Un sogno. Come quello che vedrà l’Atalanta in finale di Coppa Italia con la Juventus.

Dai quartieri popolari di Cali a CR7: niente male per il 29enne Duvan Zapata, attualmente tra i migliori attaccanti della Serie A.

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