di Mauro Suma -
IL LUTTO MA ANCHE TANTA ENERGIA
L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Ci ha insegnato a sognare
Ci inventeremo altre sfide, sogneremo altri traguardi: le parole di Silvio Berlusconi dopo la conquista del suo primo titolo mondiale con il Milan, nel 1989. La parola chiave era e resta, anche dopo la sua scomparsa, sogneremo. I sogni. Quelli che il calcio deve recuperare. Oggi il calcio è uno sport che costa. Con Silvio Berlusconi era uno sport che sognava.
Il grande visionario
Non tutto quello che Silvio Berlusconi aveva immaginato, da visionario e da spirito innovativo della metà degli anni Ottanta, si è realizzato. Ma non dimentichiamo che sono stati i costi, giganteschi e abnormi, ingiustificati e incontrollati del calcio di oggi, a costringerlo a lasciare la sua creatura, il Milan.

Nel momento del suo decesso, Silvio Berlusconi si riscopre trasversale. Anche gli avversari sportivi ne ricordano il sorriso, la lealtà e le congratulazioni dopo le sue sconfitte. E la mano tesa, sempre agli avversari, dopo le vittorie. L'energia di un essere umano fuori dal comune e fuori dall'ordinario non si disperde mai con il suo ultimo respiro.
L'augurio che si fanno già i tifosi rossoneri è che anche dopo il suo primo lunedì senza il lunedì di Arcore, Silvio Berlusconi riesca a trasmettere altra energia. Perchè a proposito di sogni, i tifosi del Milan sognano già uno stadio, nuovo e fantastico, che porti il suo nome. Tempo al tempo. Oggi "solo" un applauso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA