IL LUTTO MA ANCHE TANTA ENERGIA

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Ci ha insegnato a sognare

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Il 20 febbraio 1986 Berlusconi salva il Milan dal fallimento: con lui 8 scudetti, una Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe Uefa e una Coppa del mondo per club: 29 trofei in 31 anni.
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Redazione DDD Direttore responsabile 

di Mauro Suma -

Ci inventeremo altre sfide, sogneremo altri traguardi: le parole di Silvio Berlusconi dopo la conquista del suo primo titolo mondiale con il Milan, nel 1989. La parola chiave era e resta, anche dopo la sua scomparsa, sogneremo. I sogni. Quelli che il calcio deve recuperare. Oggi il calcio è uno sport che costa. Con Silvio Berlusconi era uno sport che sognava.

Il grande visionario

Non tutto quello che Silvio Berlusconi aveva immaginato, da visionario e da spirito innovativo della metà degli anni Ottanta, si è realizzato. Ma non dimentichiamo che sono stati i costi, giganteschi e abnormi, ingiustificati e incontrollati del calcio di oggi, a costringerlo a lasciare la sua creatura, il Milan.

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Nel momento del suo decesso, Silvio Berlusconi si riscopre trasversale. Anche gli avversari sportivi ne ricordano il sorriso, la lealtà e le congratulazioni dopo le sue sconfitte. E la mano tesa, sempre agli avversari, dopo le vittorie. L'energia di un essere umano fuori dal comune e fuori dall'ordinario non si disperde mai con il suo ultimo respiro.

L'augurio che si fanno già i tifosi rossoneri è che anche dopo il suo primo lunedì senza il lunedì di Arcore, Silvio Berlusconi riesca a trasmettere altra energia. Perchè a proposito di sogni, i tifosi del Milan sognano già uno stadio, nuovo e fantastico, che porti il suo nome. Tempo al tempo. Oggi "solo" un applauso.

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