IL MILAN AVANTI, GATTUSO NO...

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Il Milan non deve dimostrare più niente, peccato per Rino…

Redazione DDD

La fine della stagione e le prime riflessioni...

di Mauro Suma -

Due anni fa il Milan perdeva la qualificazione Champions League per un punto e si accordava con la Uefa per sanare il passato, emendandosi per un anno dalle coppe europee. Non era l'inizio della fine, ma l'inizio della risalita. Bisognava rimettersi in regola con il Fair play finanziario, bisognava abbassare il monte ingaggi, bisognava rimettere in sesto il bilancio e migliorare i risultati sportivi. Un lavoraccio. Tanti tornati e niente altipiani. Per nulla favoriti dal tentativo Giampaolo, nobile negli intenti ma infruttuoso nella sua messa in pratica. Ma dall'ottobre 2020, tutto è ripartito. Lentamente, non senza alti e bassi, ma inesorabilmente. Le sliding doors hanno cominciato a girare dalla parte giusta. Tra Pioli e Spalletti, ecco Pioli. Rispetto a Boban e Leonardo, ecco la struttura snella e realistica Maldini-Massara, la società che resiste al 5-0 di Bergamo e non si rifugia nella panacea Rangnick. Quindi Ibra, Kjaer, Tonali (importantissimo segnale di mercato, con rendimento da far crescere sul campo), Tomori. Da Bergamo a Bergamo. Dal 5-0 dicembre 2019 ai 5 clean sheet con 0 gol subiti del maggio 2021.

Il Milan da gennaio 2020 in poi ha fatto una semifinale di Coppa Italia senza sconfitte, ha battuto due volte Lazio e Juventus, una volta Inter, Atalanta, Napoli e Roma, è tornato in Champions League con il montepremi della seconda in classifica in campionato che tutti volevano e calcolavano che andasse a tutti i costi all'Atalanta e che invece alimenta le casse rossonere. Il Milan dovrà migliorare, crescere, continuare a strutturarsi sul mercato. Il girone di Champions, con il Milan in quarta fascia, sarà durissimo. Non si tratta di fare il mercato della cicala, ma cose sostanziali vanno fatte. Tomori e Kessie sono due priorità assolute. Appartengono all'estate, al futuro, alla solidità di Elliott, alla passione di Gazidis, alla squadra tecnica Maldini-Massara-Pioli. Ma per quanto fatto dal gennaio 202o al 23 maggio 2o21, il Milan non deve dimostrare più niente a nessuno. Lo ha fatto e basta. Questa è una squadra giovane, che a volte difetta di malizia e personalità come con il Cagliari, ma quando sa essere gruppo se la gioca con chiunque e ovunque, come sanno perfettamente anche all'Old Trafford.

Spiace molto per Rino Gattuso. E' un allenatore bravo ed appassionato, a Napoli ha fatto un capolavoro rispetto alle condizioni ambientali in cui ha dovuto lavorare. C'è solo qualcosa di emotivo nel suo modo di lavorare che va corretto. Due Champions fallite per un punto sia con il Milan che con il Napoli. Ma anche Ancelotti era partito così, con gli scudetti della pioggia e di Nakata. Il tempo sarà galantuomo.