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MA QUALE CALCIOMERCATO?

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Mercato paralizzato, il calcio rischia grosso

Mauro Suma: l'editoriale

Il mercato in stallo non è un vezzo o un braccino tirato, è la conseguenza di una crisi economica devastante...

Redazione DDD

Siano benedetti i cambi di Conte. Ci fanno infervorare, parlare di calcio, ci regalano per qualche attimo la sensazione che stiamo parlando del nostro calcio, del calcio di sempre. Ma attorno all'espressione incazzosa di Hakimi che lascia il campo all'Olimpico nel momento topico della partita, non c'è il solito calcio. E rischia di esserci sempre meno. Di situazioni difficili i dirigenti del calcio italiano ne hanno viste tante, ma come questa mai. Nessuna.

(Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

L'Inter non farà mercato, la Juventus ha sondato profili alla Pellè, alla Llorente e alla Quagliarella, quando un anno fa stava già prenotando Kulusevski a suon di milioni di euro, anche il Milan senza l'occasione giusta potrebbe rimanere così com'è. E attorno all'Italia, il Bayern e altri club lanciano il segnale: nessuno se ne va, nessuno si muove. Eloquente l'espressione sconsolata di Riccardo Bigon, ds del Bologna, a ridosso della partita di Genova: "Mercato? Ma stiamo facendo fatica a tirare avanti...". Il linguaggio del volto era eloquente: ma in che mondo vivete? Fare cronache di mercato 24 ore su 24 significa non accorgersi che il calcio italiano, e non solo, sta rischiando l'osso del collo. E non per modo di dire. Non so se nella concezione illuminata del nostro governo tecnico scientifico ci sia, per il futuro post Covid, che comunque non è dietro l'angolo, un mondo green senza calcio o semplicemente un calcio a livello dilettantistico. Ma senza affrontare l'emergenza calcio è lì che stiamo andando. A rotta di collo.

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