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L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Nell’era di Hauge e Tonali fa strano risentire i nomi di Boateng e Balotelli

Mauro Suma: l'editoriale

Approfondimenti e opinioni

Redazione DDD

Il Milan e tutti i tifosi milanisti devono e dovranno riconoscenza eterna a Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, su questo non potrà mai piovere una sola goccia di perplessità e di distinguo. Il club rossonero aveva avuto una grande storia con il Gre-No-Li, con Rivera e con Prati, con Cesare Maldini e con Wembley, ma la potenza euromondiale del Milan si è sprigionata con la presidenza Berlusconi, arrivata proprio nel momento più difficile e drammatico della vita del club rossonero. Quando è iniziata la loro era, Berlusconi e Galliani hanno innovato profondamente e su tutto.

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Oggi invece fa effetto, se visto dalla parte del Milan dello scouting e degli investimenti mirati, dei giovani presi nel momento in cui non sono conosciuti ma stanno sbocciando, come Hauge e come Saelemaekers, in fondo come lo stesso Tonali anche se con una operazione diversa, sentire ancora i nomi di Boateng e Balotelli al Monza. Gli stessi nomi che Silvio Berlusconi faceva nel gennaio 2016 ai tifosi milanisti sul mercato di gennaio: "Vedrete Menez, Balotelli e Boateng...". Per tanti anni il Milan di Silvio e di Adriano è stato un club modello capace di coniugare l'efficienza della grande azienda al calore della grande famiglia, ma oggi i tifosi rossoneri stanno cogliendo la portata innovativa dei giovani che al loro arrivo non scatenano entusiasmo ma, anche senza pecetta e ritorno di immagine immediato, sul campo poi danno tanta tanta sostanza. I nomi di Boateng e Balotelli danno invece ancora la sensazione di scelte legate alla speranza del ritorno, del guizzo, delle ultime gocce di classe da parte di giocatori che in alcuni momenti della loro carriera sono stati molti forti. Intendiamoci, in Serie B ci stanno Boateng e Balotelli, che per i loro ex dirigenti al Milan daranno tutto e faranno tutto il possibile. Molto importante anche il riverbero della monzesità: l'intervista di Boateng con Diletta Leotta davanti alla Villa Reale di Monza mette in risalto le bellezze e l'orgoglio di tutta una città e di tutta una provincia. Ma, con il massimo del rispetto e della riconoscenza e con tanta simpatia e affetto per il progetto Monza, i tifosi milanisti si tengono stretti, per prospettiva e senso del futuro, i loro ragazzi di oggi.

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