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MILAN, ITALY - NOVEMBER 07: Hakan Calhanoglu of FC Internazionale challenges for the ball with Sandro Tonali during the Serie A match between AC Milan and FC Internazionale at Stadio Giuseppe Meazza on November 07, 2021 in Milan, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images )
di Franco Ordine -
Nel calcio dei nostri tempi, dove tutto passa attraverso siti, tv e social, la comunicazione è diventata un bene prezioso. Ma non tutti sono in grado di maneggiarla in modo efficace, specie calciatori e rispettivi agenti. È il caso, recentissimo, dei soliti due, Donnarumma e Calhanoglu, usciti dal Milan in estate e uno “rifugiato” a Parigi come lui stesso ha fatto intendere, l’altro passato all’Inter. Sentite qui le ultime. Il portiere di riserva del Psg ha fatto sapere che “quando giocò l’ultima partita a Bergamo pianse perché doveva lasciare il club” facendo intendere insomma che è stato il Milan a scaricarlo (senza attendere la certezza della Champions) e non il contrario. Trattasi di bufala colossale perché la storia si è incaricata di smentire questa ricostruzione fasulla.
Donnarumma (Raiola per lui) propose al Milan di restare -per due anni e con clausola ridotta- quando si accorse che Paratici era fuori dalla Juve e Allegri non ne gradiva l’arrivo a Torino. A quel punto una società avveduta aveva già provveduto a scegliere e mettere sotto contratto il sostituto, Maignan. Calhanoglu ha fatto peggio. Ha dichiarato in nazionale: “L’Inter è sempre stata una squadra forte, tanto che ha vinto spesso il derby”. Che, risultati alla mano, è verissimo. Ma succedeva specialmente quando nel Milan giocava lui, il turco riuscito nell’intento di farsi un altro autogol.
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