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IL DERBY DEL LABIALE

TACKLE DURO – Il derby dei media su Agnelli contro Conte

La polemica di Coppa Italia continua a riservare nuovi capitoli: Conte ha chiesto scusa mentre Agnelli ancora no e in tribuna continuano le intemperanze dei dirigenti bianconeri. Pirlo parla contro gli arbitri, strategia come Conte nel 2011?

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Il nervosismo in casa Juve c'è, si legge, si sente e si vede. Antonio Conte ha 8 punti di vantaggio in classifica con lo scontro diretto a favore e la situazione dopo sabato è talmente seria che pare abbiano dovuto spiegare ad Agnelli che battere il Napoli sia possibile ma non automatico, e che puoi pure perdere. Conte scappa e non ha le Coppe. La Juve invece si gioca già il futuro senza Cuadrado. Pirlo ha 9 punti in meno di Sarri, ma non si può dire. Il Maestro ha sicuramente una squadra che può vincere la Champions ma dovrebbe cominciare a parlare meno di arbitri e più di difesa: perché la prestazione di Giorgio Chiellini a Napoli è stata dannosa e non solo per il rigore causato. Giorgione prende spesso a schiaffi gli avversari e si deve rendere conto che capita pure che lo becchino, visto che c'è il var. Hanno eliminato l'Inter con Demiral e de Ligt, perché rispolverarlo? A proposito di difensori... Complimenti a Rrahmani. Se si fosse alzato come Villar con Rabiot o come Tomiyasu con Chiellini, probabilmente la sala var non sarebbe intervenuta, chi lo sa...

Tackleduro: la rubrica

Però qualcuno non è rimasto stupito dalla sincronia delle lamentele di tribuna e panchina: Pirlo sfuriava a fine gara, Paratici e Nedved venivano pizzicati da un video amatoriale (nemesi). Urla e strali non certo da top club europeo e mondiale. Ma ce lo vedete Florentino Perez a fare così? Ma risultano multe per insulti e minacce ricevute da Maldini o Marotta? Evidentemente c'è un certo tipo di atteggiamento mediatico lamentoso e da chi cerca la rissa che la Juve ha deciso di adottare. Sicuramente all'interno del club si sarà levata la voce di Bonucci che chiede di rispettare gli arbitri. Pare non lo ascolteranno. Invece si infiammano quando Pirlo si lamenta di un rigore netto e gratta la parte più molle del ventre del web bianconero. "Se fosse successo a noi sarebbe successo il finimondo". Alla Juve in realtà i casi dubbi capitano spesso e da tempo. E non succede mai niente. Per dirne una il miglior arbitro italiano (Orsato ha diretto la Finale di Champions 2020) non arbitra più l'Inter da 3 anni ma il tutto accade nell'indifferenza generale, non è che qualche giornale ogni tanto ponga la questione. Non lo designano: punto. Però Pirlo non parla a caso. Le sue parole sono strategiche e allineate all'atteggiamento da ultrà dei dirigenti in tribuna. E a qualcuno ricorda molto lo sfogo di Conte a Parma nel 2011. Anche lì il caso non c'era e anzi poi Andonio chiese scusa a Giovinco. Ma arrivanono strane parole...

"C'è paura a fischiare per la Juventus". Esattamente 10 anni fa, il 15 febbraio 2012, Conte da allenatore bianconero disse qualcosa di simile a quello che ha detto Pirlo a Napoli. E il 26 febbraio 2012 arrivò il "gol di Muntari". Nella letteratura del mani avantismo Mourinho aveva parlato del "grande scandalou" per tenere alta la tensione sul settore arbitrale. Ma in realtà l'Inter non subì mai grandi torti. Ci furono derby con 2 espulsi e quella gara con la Samp in cui Mou fece il gesto delle manette ma non si può certo parlare di Inter accerchiata. A maggior ragione non può farlo Pirlo, con la Juve. Come disse Guardiola nel marzo 2017: "Dai, la Juventus non si può lamentare degli arbitri". Visto che Pirlo è il nuovo Guardiola non gli dovrebbe venire difficile assimilare tutti i concetti del "para-guru" del calcio moderno. E non sarebbe male vedere una Finale di Champions tra il City di Pep e la Juve di Pirlo. La sconfitta di Napoli non deve far credere che sia tutto finito. Le notti d'Europa riaccendono Morata e CR7 sa che ci sono le tv di tutto il mondo sintonizzate. In campionato ora la Juve ha una serie di partite in discesa mentre l'Inter avrà derby e Atalanta. Tutto è risolvibile, purché Pirlo cerchi di migliorare oltre alla difesa anche l'attacco della sua squadra: Dybala è fuori, svogliato, non c'è. Morata ha segnato solo 4 gol in A e i bianconeri sono il sesto attacco del campionato. Pochino.

Il finale è sulle scuse di Conte ma richiede una premessa. È finita a puzza tra Juve e Inter ma tutto nasce per le schermaglie Agnelli-Conte. Il nerazzurro sabato ha fatto un passo indietro, o in avanti. "Ho sbagliato a reagire". Giusto per ricordare che quel dito doveva tenerselo in tasca e che, però, le parolacce le ha subite anche prima e non solo al 90°. Non illudiamoci, Agnelli non chiederà scusa. Non è successo neanche quando gliele ha chieste da Tuttosport Sandro Mazzola. Perché non crede di aver sbagliato, quel labiale non è chiarissimo e magari stava davvero dicendo "Antonio, mettiti il maglione" e quindi va premiato. Perché in questi giorni fa freddo, a Pirlolandia.

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