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E QUESTI VOGLIONO GIOCARE NELLA JUVE...

TACKLE DURO – Il derby dei media su Allegri contro Chiesa

TURIN, ITALY - SEPTEMBER 19: Federico Chiesa of Juventus  looks on during the Serie A match between Juventus and AC Milan at Allianz stadium on September 19, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Prima la panchina col Milan e poi la frase “ho sbagliato i cambi”. L’allenatore della Juve non punta - per ora - sulla freccia della Nazionale, ma la sua Juve paga oggi gli errori fatti ieri, a partire dall’operazione CR7

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

“Vogliono giocare nella Juve”. È questa la frase di Allegri che gira in un video che infiamma i social all’indomani del pari di Torino. “Impulsivo” dice Zazzaroni a Tiki Taka, che aggiunge “se l’è presa con chi è entrato”. È il commento a caldo del Mister ai “ragazzotti” che ancora una volta si sono fatti rimontare e che sono desolatamente a 2 punti in classifica, senza aver sfruttato le partenze con vantaggio avute con Milan e Napoli, distante ora già 10 punti più lo scontro diretto. Allegri ha detto di aver sbagliato i cambi puntando l’attenzione sull’aspetto tattico, dicendo che si sarebbe dovuto coprire di più. Tralasciando l’analisi sull’idea di calcio anni ‘70 di Max, è giusto soffermarci sul discorso che invece l’allenatore fa sui palloni che pesano e sul sacrificio. L’errore di chi è entrato non è stato tattico ma di atteggiamento, e lui lo sa. E che abbia sbagliato i cambi il mister lo dice ovunque: il bersaglio è identificato.

 Tackleduro: la rubrica

“Tre indizi fanno una prova: per la terza volta in 4 partite la #Juventus passa in vantaggio nel primo quarto d'ora e rimane con un pugno di mosche alla fine. Per ora è una squadra che non sa vivere nell'allegrismo, che forse non è nemmeno un posto così bello in cui vivere”. Twitta Giuseppe Pastore. Non è bello l’allegrismo per De Ligt, Chiesa, Kean e Kulusevski. Oggi spesso riserve. Perché ora Max comanda e lo si era capito dal suo arrivo un po’ spavaldo: 4 anni di contratto con aumento di stipendio, plenipotenziario sul mercato con Paratici mandato via, battutacce su Bonucci eccetera. Logico ci si aspettasse di più ed è per questo che stavolta trasmissioni radio e tv non risparmiano critiche impietose su scelte e numeri. Perché fino a una settimana fa aveva ragione Adani… lui se la cavava ai microfoni con analisi superficiali e slogan alla “si può dare di più” di Morandi, Tozzi, Ruggeri. Metteva a posto qualcuno ma eludeva le risposte sui problemi, che la Juve ha non solo sul bilancio.

Già perché i bianconeri non hanno vinto una partita in A, non hanno mai segnato nei secondi tempi (pure in Champions). Hanno dilapidato 7 punti prendendo tre gol nell’ultimo quarto d’ora con Udinese, Napoli e Milan. Le ultime prestazioni però non sono state del tutto negative ed è per questo che Mr Gabbione punta a far passare questo momento buio, lavorare a testa bassa e a “novembre” - dice lui - tracciare una linea per capire se lo Scudetto sia possibile o meno. I problemi di oggi arrivano dall’operazione Cr7: non sbagliata a prescindere ma insostenibile se non raggiungi la semifinali di Champions per tre anni di fila, cosa successa alla Juve con relativo buco finanziario. Anche perché dopo Cristiano la società ha agito in maniera impulsiva: silurando Marotta, esonerando Allegri per chiamare Sarri, non supportarlo e sostituirlo con Pirlo. Che poi è stato cacciato a sua volta in favore dell’Allegri sul quale non si credeva più appena due anni fa.

Che questa estate poi voleva Witsel e che si deve tenere Rabiot. Un casino tecnico tattico in cui i giornali si tuffano a pesce: come il Corsera che racconta di una lite fra Szczesny e Rabiot. Per risalire in classifica però Allegri non potrà prescindere da Chiesa e, se non lo vuole tutto strappi e tiri in porta, dovrà allenarlo e insegnargli a dosare il suo talento nell’arco di tutta la gara, “come uno di quelli che vuole giocare nella Juve”.

 

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