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TACKLE DURO – Il derby dei media su Inzaghi in finale di Champions

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Da stasera Inter, Milan e Napoli possono sognare la Finale di Istanbul, opportunità storica per cambiare destino e salvare la stagione

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Simone Inzaghi è l’allenatore più criticato di tutti e merita tutte le analisi spietate che gli stanno piovendo addosso perché l’Inter, da vincente in campionato con lui è diventata una squadra da partita secca, roba che ti fa vincere le coppette e perdere la Serie A che, a torto o a ragione, Marotta e Zhang, pensavano di poter vincere con Simone almeno una volta in due anni, e invece hanno trionfato Pioli e Spalletti, un’ombra sul curriculum di Inzaghi e sulla gestione cinese.

I problemi in casa Inter sono evidenti

Simone Inzaghi ne è il principale responsabile, ma soprattutto la grande colpa che si imputa all’allenatore piacentino è quella di aver ripetuto in fotocopia il cammino balbettante in campionato proposto un anno fa. Il nome di Antonio conte rimbalza sui media, e qualcuno prova a spiegarci che dopo l’anno tormentato, lo stesso Antonio sia cambiato, sul mercato pretende meno ed è più rispettoso. Il salentino si è auto condannato da solo quando ormai 13 anni fa disse che “un giorno avrebbe vinto la Champions”, competizione che quando diventa calda guarda solo dal divano.

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Inzaghi potrebbe centrare la Finale di Champions e puntare tutto su quello per meritarsi la riconferma, perché nelle casse nerazzurre con un’eventuale finale arriverebbero circa 100 milioni di euro. Se poi la finale la perdi, come successo due volte alla Juve, non devi neanche pagare i premi ai calciatori, e questo fa diventare ricche le società. Lukaku geco Lautaro e Corea sul pacchetto di attaccanti più pagato della serie A, più anche di quello della Juve, logico aspettarsi e pretendere di più da chi è “valutato” meglio di tutti.

In Portogallo è arrivata una squadra innervosita dai risultati e con poche certezze tattiche, tra cambio di portiere e una prima punta titolare che ancora non c’è e un Brozovic perso perché con Calha le cose per un periodo sono andate bene lo stesso e Simone è un tizio che se le cose vanno bene non le vuole toccare, un modo di fare novecentesco, che nel calcio del 2023 non è un complimento. Però lo sport gli sta dando una chanche, perché vincendo col Benfica (che fatica!) ci si proietterebbe in una semifinale tutta italiana che spalanca a qualcuno le porte del mercato dell’argento di Istanbul. Così l’occasione la hanno anche Pioli e Spalletti, che dopo quel 4-0 del Diavolo al Maradona, le polemiche tra Maldini e Spalletti e quell’eterna rivalità che esiste nel nostro immaginario dai tempi di Baresi e Diego Armando Maradona: Napoli favorito per quanto mostrato da agosto a oggi, Milan con l’orgoglio da campione d’Italia in carica e quella storia del Dna europeo che sembra una boutade che ti strappa un sorriso, ma poi pensi un attimo al Real di Ancelotti e ti vengono le rughe in fronte.

È tutto aperto, è tutto possibile, i soldi sono lì e ogni italiana si gioca il futuro, ma è chiaro che la partita dell’Inter, col presidente Zhang Jr che si è presentato al Da Luz vestito come un teenager americano degli anni ‘90, a livello economico conti più dell’altra.

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