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TACKLE DURO – Il derby dei media sui deludenti Inzaghi e Allegri

TACKLE DURO – Il derby dei media sui deludenti Inzaghi e Allegri - immagine 1

Invece di duellare per lo Scudetto i due allenatori si affrontano per la Coppa Italia che aggrava solo la posizione di chi perde, con l’interista che rischia di più

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Se Simone Inzaghi perde la Finale Coppa Italia con la Juve e lo Scudetto col Milan la sua stagione potrebbe essere ricordata come un disastro. Ha tutto da perdere Simone da Piacenza perché, col Milan che mantiene il più due in classifica in Serie A, se la favorita Inter dovesse perdere pure la Coppa Italia coi rivali della Juve (che non affrontano in Finale in questa competizione dal 1965), ripetiamo: se l’Inter dovesse perdere Scudetto col Milan e Coppa Italia con la Juve la stagione di Simone Inzaghi diventerebbe quella del “fallimento” con la F maiuscola. Una disgrazia. Per Inzaghi conta vincere perché se perde è molto, molto peggio.

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Dybala potrebbe decidere la Finale con uno dei suoi colpi, come decise lo Scudetto del 2020 per la Juve, incidendo all’andata e al ritorno contro l’Inter di Conte. Ma quella era la Juve di Sarri dove si provava a giocare e la Joya diventava il miglior giocatore del campionato. Questo Dybala è in bilico anche mediatamente: la Gazzetta lo dà in trattativa con l’Inter con tanto di ingaggio fissato a sei milioni annui più bonus, il Corsport lo vede in Premier mentre Tuttosport proprio non parla, che per tanti giorni lo hanno dato futuro rinnovatore bianconero che oggi che se ne va a zero fanno finta di niente. Il tricolore nel 2020 a livello mediatico fu dato a Inzaghi. “Senza interruzione per pandemia, lo avrebbe sicuramente vinto la Lazio” si diceva probabilmente nella odiosa e cieca critica contro Sarri del “chiunque tranne lui”. Anche Simone venne involontariamente innalzato ad allenatore campione d’Italia “di fatto”. Salvo poi squagliarsi nel finale di stagione come ha fatto quest’anno la sua Inter a Bologna. Insomma, buona stampa a parte anche quest’anno l’Inzaghi bravo ad allenare rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano, e la colpa non è di Radu ma di quei 7 punti in 7 partite nella fase chiave della stagione.

Allegri contro Inzaghi è una sfida tra due che rischiano di perdere più di una finale. Vincere non li salverebbe dalle critiche, ma perdere li porrebbe sulla griglia del barbecue delle polemiche. Allegri in una stagione ha già bruciato il credito da “ritorno del salvatore” e se non vince neanche un titolo dopo che alla Juve lo hanno fatto per 11 anni, passerebbe per “quello che ha smesso di vincere” dopo 11 anni. Non il massimo per un Massimiliano che è diventato vincente vincendo i tornei del gabbione… “Stanno diventando tutti teorici”, diceva Max incalzato dalle domande tattiche nel 2019… ma se non vince non ci sarà dichiarazione che lo possa salvare. A Tiki Taka dicono che Vlahovic sia giù che più triste non si può ed effettivamente le facce del serbo richiamato in panchina col Genoa hanno fatto discutere sul web scatenando l’ira degli #AllegriOut: “sta rovinando anche lui!”. Il rendimento di Dusan tra la propositiva Fiorentina di Italiano e l’arcitaliana Juve di Allegri è come il grafico di un rimbalzo di borsa. Bocca di fuoco in viola, spuntato accentratore in bianconero. Allegri nel post partita dice: “non deve arrabbiarsi perché deve pensare alla prestazione”. Da 20 gol in viola ai 7 con la Juve, la media di 0,38 a partita, più sostituzione. Ma se decide la Finale con un gol la sua stagione potrebbe svoltare di nuovo.

Sul Corsport di ieri c’era un fondo di Ettore Intorcia dal titolo “I destini incrociati di Inzaghi e Allegri”. I due si giocano davvero tutto: palmares e faccia. Tutti e due resteranno, nessun club può permettersi di prendere un altro allenatore strapagato a bilancio, ma a furor di popolo entrambi in caso di sconfitta rischierebbero l’esonero e sarebbe motivato. “Per chi conta di più questa finale?”. L’Inter non può chiudere solo con una Supercoppa in bacheca perché, come dice il vicedirettore della Gazzetta Andre Di Caro, la dirigenza nerazzurra ha la sensazione che la squadra possa puntare anche al “mini triplete italiano”. Per l’Inter, Coppa Italia a parte, resta solo Gasperini, che domenica in Milan-Atalanta, può fare uno sgambetto a Pioli per favorire la sua “amata” Inter, quella dell’esonero dopo 5 partite e zero vittorie (record negativo nella centenaria storia nerazzurra) con tanto di sconfitta Champions in casa col Trebisonda. Ecco, se proprio Gasp dovesse favorire l’Inter ci sarebbe da divertirsi col destino che ha disegnato incroci così gustosi e crudeli a fine campionato. Ma intanto Simone Inzaghi si gioca la Coppa Italia con la sensazione che se la perde per i tifosi rischia la panchina. E non è bello.

I giornali oggi sono in linea. Il Corriere dello Sport titola “Inzaghi contro tutti” e pone in prima pagina i quesiti su un allenatore sempre in discussione. “Inter, la partita tripla”, si legge, con la spiegazione: “Tra Scudetto e Coppa Italia decide anche la salvezza” fino a spingersi a un’indiscrezione tattica “niente turnover con la Juve e a Cagliari”. Per la Gazzetta l’apertura va sul Milan da Scudetto mentre la sfida tra Allegri e Inzaghi viene messa di spalla con un focus tattico su Dzeko e Lautaro. Tuttosport la butta sul mercato: “Milinkovic vai da Vlahovic”. In effetti avrebbe bisogno di assist.

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