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DYBALA, CHE SUCCEDE?

TACKLE DURO – Il derby dei media sul Caso Dybala

TURIN, ITALY - FEBRUARY 16: Juventus player Paulo Dybala during a training session ahead of the UEFA Champions League match between Juventus and Porto at JTC on February 16, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Il miglior giocatore della scorsa stagione fuori da più di un mese: tra mal di pancia e un male al ginocchio che sembra non passare mai, perché non si parla del suo rinnovo che tarda ad arrivare come si fece per il caso Icardi?

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

17 gol e 14 assist sotto la mano di Sarri, 11 partite fuori col Maestro Pirlo nella Juve Ronaldocentrica. Che fine ha fatto Paulo Dybala? Oggi ha male al ginocchio e non può giocare ma ormai siamo quasi a marzo ed è da tutta la stagione che, per un motivo o per un altro, il calciatore non può sfruttare i meravigliosi schemi di Pirlolandia. Perché? Problemi alla coscia, qualche panchina e un affaticamento a inizio stagione. A ottobre pure dei problemi gastrointestinali che lo avevano fermato in Sudamerica con la Selección. Però qualcosa in Paulo Dybala non andava già da prima. Alla Juve si erano re-innamorati di Morata e il messaggio sembrava “chi se ne frega di Paulo?!”. Anche se l’anno scorso ha segnato all’Inter all’andata e al ritorno.

 Tackleduro: la rubrica

I mal di pancia c’entrano con il contratto? Nooo, maliziosi che non siete altro. Ma sicuramente non è facile giocare con gioia se sei la Joya e non ti convocano in sede per discutere del tuo rinnovo. MainaJoya. Lo ha detto lui stesso a dicembre: “Il mio agente è stato a Torino tanto tempo e non è stato chiamato: mi dispiace quando si parla di soldi e di cifre inventate. Sarebbe bello che si dicesse la verità, parlare di cifre nella situazione in cui siamo adesso mette la gente contro di me”. Parole abbastanza pesanti. Dybala attacca la società dicendo che nessuno chiamò il suo agente per discutere del rinnovo. Come se non bastasse ha accusato “qualcuno” di far circolare cifre inventate e si è lamentato di essere stato messo contro i tifosi. Su Icardi successe un pandemonio. Su Dybala c’è poco da far polemica: evidentemente non è un giocatore importante come Maurito, sennò ne avremmo sentito parlare, almeno la metà.

Ma a intervenire, il giorno dopo e a caldo, fu addirittura il presidente Agnelli. “A me risulta che abbia già ricevuto una proposta che lo pone tra i primi venti giocatori più pagati in Europa. Stiamo aspettando serenamente una sua risposta, la cosa più importante è che risponda sul campo. Tutti insieme vorremmo diventasse uno dei primi cinque giocatori in Europa, lui ancora non lo è e lo sa”. Ahia. Gli elementi mediatici per una “battaglia” sul contratto c’erano tutti ma, questa volta, non vengono visti dai media italiani come successe nella Wandanovela interista. Nessuno dice che la Juve stia trattando male il talento argentino o che questa sua mala gestione del campione le si ritorca poi contro in campo. Traducendosi in un ritardo che solo tre o quattro partite vinte a tavolino possono colmare.

Nessuno ricorda i vecchi attriti con Nedved che gli disse di “dare sempre il massimo in allenamento e fare sacrifici nella vita privata”. No. Il caso Dybala non esiste. Nessun corsivo al vetriolo sui giornali, nell’etere nessuno che parli col tono di chi saprebbe benissimo cosa fare. Non sentiamo “Eh ma Paratici così sta svalutando il giocatore...”, come accadeva con Marotta. Sembra la rappresentazione di una Pleasentville dove gli unicorni si nutrono di ghiande dal palmo della mano di Cristiano. Come se non bastasse, dopo questo dicembre bollente Paulo si ferma il 10 gennaio e ancora non è tornato. Doveva star fuori una settimana e - forse - si rivedrà sabato 27 febbraio col Verona. Il guaio al ginocchio sembra comunque serio e quindi in bocca al lupo all’argentino. Ma se pensate che - forse - il tira e molla sulla questione economica del rinnovo non c’entri nulla, siete sulla buona strada. Perché il caso Dybala non esiste.

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