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TACKLE DURO – Il derby dei media sul caso Paratici

Tackleduro: la rubrica

L’avviso di garanzia al Chief Footbal Officer della Juve, dopo l’inchiesta di Perugia sull'esame farsa di Suarez, ha diviso e appassionato il dibattito: non sono mancati toni aspri e punzecchiature al veleno

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

"Secondo me è un problema juventino, la Juventus casca sempre su ste cose". Il calcio d'inizio sul caso Suarez lo ha dato venerdì sera su Rai Tre addirittura Giovanna Botteri. La battuta della storica e autorevolissima inviata del servizio pubblico ha scatenato il putiferio sul web, ma è stato solo l'inizio di un weekend infuocato di trasmissioni e dibattiti.

(Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Paratici arriva ai microfoni di Sky nel prepartita del derby di Torino. Paolo Condò gli chiede se “scomodare un ministro non sia stato inopportuno”. Paratici ha risposto che sono “amici da tantissimo tempo" e parla solo di “informazioni”. Si sentiva l'esigenza di un rilievo in più. Dopotutto una telefonata al ministro dei Trasporti, anche se amica di vecchia data, per informazioni su una pista di calcio mercato...beh, meritava un approfondimento sul modo di pensare. Ma invece oplà: Paratici li dribbla e se ne va, non prima di una chiusura da rockstar: "rifarei tutto".

“Io penso che sia comunque sconveniente cercare delle scorciatoie, anche se con ex amici, che rappresentano figure importanti a livello istituzionale" ha detto, invece, Alessandro Vocalelli su A Tutta Rete. Nella trasmissione di Rai Due di Marco Lollobrigida Vocalelli ha prima giustamente specificato che “nessuno deve anticipare giudizi". Ma poi ha concluso: “Credo che pensare, solo perché si fa parte del mondo dorato del calcio, che si debbano avere delle scorciatoie sia una cosa particolarmente brutta”.

Sui giornali si sprecava l'inchiostro per titoloni e intercettazioni come “stai tranquila, estudio en avion”. C’erano editoriali al vetriolo come quello di Travaglio e del contestatissimo passaggio su Agnelli e Totò. Dagospia caricava pezzi su pezzi che parlavano della notizia dell'anno. Sui social valanghe di meme, battaglie e persone esasperate che si bloccavano a vicenda, ma la domanda era una sola: cosa rischia la Juve? Sul Corsera di Paratici leggiamo che: "al suo destino processuale è legata anche un'eventuale sanzione per il club".

Ma non è automatico. Lo spiega a La Tribuna di 90º minuto l’avvocato esperta di diritto sportivo Flavia Tortorella. Nella trasmissione di Enrico Varriale si parla dell’articolo 32 comma 7 del codice di giustizia sportiva Figc: quello che norma i tesseramenti degli extracomunitari. Si prefigurano vari scenari, ma è ancora presto per capire davvero se e cosa rischi la Juve.

Al Club di Sky delusi quelli che volevano sentire gli sviluppi nella prima parte. Nonostante tutti vogliano il piatto forte del menù, gli ospiti di Caressa devono commentare la giornata, Conte-Eriksen e la Roma. E così di Paratici si parla solo dopo la mezzanotte. Chi c’era ha visto Sandro Piccinini porre i soliti quesiti, rimasti anche stavolta senza risposta. Poi Dybala e via di top five horror.

Ma il giorno dopo su Twitter il discorso continua. Paolo Ziliani: "Caro Sandro⁦⁩, so di non farti un favore, ma il modo in cui #Caressa ti utilizza è ormai scoperto: su ogni tema scabroso (vedi la #Juve) introdotto quasi infastidito fa parlare te, fingendo di occuparsene, poi svicola via uccidendo il tema e quindi anche te". Piccinini risponde: "Caro Paolo, faccio questo lavoro da 40 anni e a me non mi uccide nessuno. Continuerò a dire quello che penso, liberamente, e il giudizio che mi sta a cuore è quello della mia coscienza. Piuttosto, stai attento tu a non farti uccidere dalla Twitterite... Ti abbraccio".

La chiusura di questo fine settimana lungo con Tiki Taka. Chiambretti ricorda gli atti penali e la figura di Raffaele Cantone, a capo delle indagini. Sul lato sportivo c’è forse poco da temere, visto che Suarez non è comunque mai stato tesserato. Si discute più sulla moralità. Mughini si estromette dal dibattito ma ha il sospetto che la parola “Juventus” ingigantisca sempre tutto. Che l’attenzione dei media sulla Juve sia morbosa è in parte vero, però l’inchiesta l’hanno fatta la Guardia di Finanza e la Procura di Perugia. I giornalisti la raccontano soltanto.

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