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VERSO JUVE-MILAN...

TACKLE DURO – Il derby dei media sul confronto Ultrà-Donnarumma

MILAN, ITALY - APRIL 03: Gianluigi Donnarumma of AC Milan reacts during the Serie A match between AC Milan and UC Sampdoria at Stadio Giuseppe Meazza on April 03, 2021 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

In piena volata Champions irrompe la polemica sull’asse Milano-Torino. Il rinnovo di Donnarumma, corteggiato dalla Juve, infiamma la supersfida di domenica: Gigio deve giocare o si rischia un nuovo caso De Vrij?

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Gli Ultras del Milan sabato hanno chiesto a Donnarumma di non giocare contro la Juventus se non avrà ancora rinnovato coi rossoneri. Il numero 99 del Milan potrebbe firmare con chi vuole e non è un segreto che Mino Raiola voglia succosamente monetizzare con il giovane portiere della Nazionale: ma ora c’è il rischio di compromettere la stagione del Diavolo, che si sta giocando il fondamentale ingresso in Champions in volata con altre agguerritissime squadre. E non può perdere punti. Così, come a voler evitare un nuovo caso De Vrij, che da difensore della Lazio fece il fallo da rigore che rimise in partita l’Inter nella serata del “l’ha messa Vecino” di Adani e Trevisani e della vittoria di Spalletti all’Olimpico. Con l’Inter che conquistava la Champions che avrebbe giocato la stagione dopo con il difensore olandese dei biancocelesti: che piangeva in panchina capendo che, anche se non l’avrebbe mai voluto, era appena passato alla storia come un grande rimpianto di Simone Inzaghi e di tutti i laziali. “Non doveva giocare”.

 Tackleduro: la rubrica

La questione del rinnovo di Donnarumma è vecchia, dopo il 2017 la storia si ripete e se quella con gli schiaffoni di Mirabelli fu una tragedia, Karl Marx ci suggerirebbe che stavolta sia il turno della farsa. Le voci di “radio mercato” riportano cifre allucinanti: 12 milioni a stagione, come Antonio Conte. Il Milan offrirebbe 8, Il Giornale dice 10, Mino cerca clienti e puff, ci sarebbe la Juventus. Stavolta sul serio, stavolta per sempre. Perdere Donnarumma a zero per il Milan sarebbe un danno e uno sgarbo, ma perderlo a zero con lui che - magari - combina una papera che ti costa la Champions, sarebbe davvero insopportabile. Gigio però per il Milan para eccome, ecco perché la sua assenza con i bianconeri domenica potrebbe non essere esattamente un vantaggio per Ibra e compagni. Non è mancanza di stima verso Tatarusanu, ma Gigio è il capitano, è un veterano di questa squadra: non averlo significherebbe perdere un riferimento in campo. E vorrebbe anche dire salutarlo: perché se poi Tatarusanu para bene cosa fai, lo togli per Donnarumma? Che hai appena delegittimato non facendolo giocare in una gara chiave per la stagione? Naaa. Se non gioca la sua storia col Milan è finita sabato col Benevento.

Maldini ha detto che “decide il club chi gioca”, e quindi l’allenatore: e per Pioli il titolare è Donnarumma. Ma se decide il Milan tutto è possibile, perché a quel punto la scelta sarebbe concertata e strategica. In questo senso far entrare in gioco gli ultrà è stato un autogol del Milan. Il problema non è stato far trapelare ai media i dettagli dell’incontro, che si è concluso col giocatore in lacrime. Il problema è stato proprio farli incontrare. Che motivo c’era? Si sono aggiunte pressioni ed energie negative: cosa si voleva risolvere? In tutto ciò il pari dell’Atalanta e quello del Napoli hanno dato ossigeno alla banda Pioli, la Juve ha vinto ma sembra attaccabile: il Milan è sfavorito ma forse può giocarsela. Il calendario dice che poi ci sarà anche la sfida con Gasperini, e lì il Milan deve tirare fuori l’orgoglio perché recentemente gli schiaffoni presi dai bergamaschi sono stati forti e ripetuti. Ma ora leggiamo che Gigio “è scosso”. A Milano arriva il fratello di Raiola, insomma: la temperatura si è alzata e il Milan non ha la squadra matura e strutturata per resistere alle pressioni mediatiche, serve l’impresa.

Con Donnarumma? Piccinini dice che “la situazione è pesante ma deve giocare lui”. Braida gli consiglia di fare come De Bruyne, cioè discutere del rinnovo senza procuratore ma solo sulla base di parametri e numeri oggettivi. Fanpage se ne esce con una bomba: “Donnarumma sotto shock, intanto spuntano 3 milioni dalla Juve per suo padre”. I social si infiammano, trasmissioni radio e tv esplodono di commenti e telefonate di tifosi infuriati. Cosa succederà se la Juve vincerà su un errore di Donnarumma? Cosa succederà se Gigio parerà a Cr7 il rigore che inguaierà la Juve? In assenza di Superlega i due club devono contendersi la Champions, possono andarci insieme ma l’Atalanta è una realtà e Napoli e Lazio insidiano, un posto è già dell’Inter e chi perde va nell’inferno Europa League. Serve giocare e pregare. Meglio tenerseli buoni i guardiani delle porte del paradiso...

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