Peggio della giustizia sportiva...
Ci sono solo quei tifosi della Juve che ancora oggi difendono l’operato di Agnelli e co., quelli non hanno capito: il male alla Juve non l’ha fatto la giustizia sportiva ma la loro vecchia di dirigenza. Se passi con rosso è ovvio che il vigile ti faccia la multa, la colpa è tua, non sua. Ovviamente non è così, la Juve è stata punita dopo tre anni in cui hanno vinto Inter Milan e Napoli, quindi non c’era più nessuna squadra bianconera da fermare, si sono fermati da soli comprando Cristiano Ronaldo senza avere i soldi per pagarlo. Ma, d’altra parte, non si può accettare che la classifica sia sempre sub iudice e che ci siano addirittura diversi tipi di penalizzazione per lo stesso tipo di sistema illecito di plusvalenze intercettato alla giustizia sportiva: è da 15 o da 10 punti?

Va detto che ieri sera la Juve si è sportivamente suicidata da sola, come con Cr7. I 10 punti di penalità mettevano la squadra di Allegri in condizione di arrivare in Champions, battendo l’Empoli il Milan. Vincere avrebbe messo Čeferin spalle al muro, e dato ad Allegri potere di dire “sono arrivato in Champions anche con 10 punti di penalità”. Invece ieri la squadra la clamorosamente mollato, l’allenatore sembra un uomo sempre più solo lasciato da tutti: sia della squadra, complice le parate di Szczesny che, guarda caso, non ci sono state più, sia da John Elkan che da nuovo “presidente£” della Juve forse non ha gradito che l’allenatore si sia riconfermato.
Il caos alla Juve ha rubato persino la scena al caos che sta succedendo a Napoli, con Spalletti e de Laurentiis che procedono con il loro divorzio all’italiana, un po’ inaspettato un po’ e un po’ chiacchierato, col fuoco che ardeva sotto la cenere dello Scudetto… Perché Spalletti dovrebbe restare a Napoli sporcando il ruolo da eterno immortale che si è guadagnato con lo tricolore? De Laurentiis pensa di aver vinto almeno un altro scudetto in questi anni (quello dei 91 punti di Sarri nel 2018) e quindi non si piange addosso. Così Auriemma fa il nome di Antonio Conte per il Napoli, visto che l’Inter ha blindato Simone Inzaghi, che però è stato a lungo in bilico durante tutta questa stagione per le tantissime (13) sconfitte in campionato che ne hanno pregiudicato il percorso verso la Champions League. Però ieri è stato riconfermato senza se e senza ma da Marotta e l’Inter, anche per mancanza di alternative, andrà avanti con Simone Inzaghi.
Chi invece si separerà è la Roma con Mourinho, nonostante abbia raggiunto la seconda finale europei in due anni, la proprietà pensa già a cambiarlo, perché non può garantirli un grande mercato, che lo Special pretende per crescere insieme in Champions. Lui proverà a conquistare la qualificazione alla coppa dalle grandi orecchie vincendo l’Europa League, ma non è facile visto che il Siviglia ha giocato sette finali con quella di Budapest e ne ha vinte sei: in Champions ci va la Lazio, con un contestato rigore di immobile, ma con un incontestabile gioco di Sarri che anche in questo caso ha dimostrato come le sue teorie siano più solide di quelle di Allegri che invece non è riuscito a rivitalizzare nemmeno un giocatore come Di Maria.
La chiusura è per Vlahovic, che ieri non ha visto palla perché mangiato da Luperto ed è stato preso in giro da Henderson dell’Empoli: “oh, 80 milioni…”, oggi la sua foto campeggia sui tre quotidiani che celebrano il disastro bianconero. Dove ora rischia pure Allegri, che tanto guadagna così tanto da non pensarci più di tanto.
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