STOP ANCHE PER LO SPALLETTONE

TACKLE DURO – Il derby dei media sulla pausa mondiale

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Napoli e Juve si fermano sul più bello, mentre la sosta arriva nel momento giusto per le milanesi e le romane. Ora due mesi di stop e da spettatori in Qatar, con Chiesa che rosica per tutti noi

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Volevamo esserci, invece al massimo il sussulto sarà la Serie B e il canale Sky Cinema Batman. Dazn punta su un abbonamento con Gazzetta.it e sulle produzioni cinematografiche come Stavamo bene insieme. Ma tutti guarderemo i Mondiali sulla Rai, con o senza la Bobo TV ma sicuri di guardare in quel deserto dei diritti se Leo Messi riuscirà a imitare Diego Armando Maradona.

Ancora loro...

Anche perché di vedere la Francia alzare la coppa ancora una volta non ne possiamo più, sono già a 2, erano a 0 25 anni fa, non si vuole vederli a una lunghezza e accorciare in trent’anni cento secoli di vantaggio azzurro. Dopo formaggi, Gioconda e Champagne sarebbe pesantissimo. Che se ci pensate, se i rigori di Berlino avessero preso un’altra piega, oggi avremmo 3 coppe a testa e rischieremmo il sorpasso. Cose da pazzi.

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La Serie A vede il ritorno della Juve che prende zero reti e gioca senza Vlahovic e Bonucci e la fuga del Napoli, che arriva dopo 11 vittorie consecutive dello Spallettone. La Lazio vola alto in classifica ma i troppi impegni hanno tolto a Sarri Immobile, Zaccagni e Lazzari e nell’ultimo periodo si è inciampato spesso, con la conseguente retrocessione in Conference anche se si è vinto il derby della capitale. A Mourinho sta succedendo di tutto, Skarsdorp se n’è andato in Olanda e Belotti ha sbagliato il rigore col Toro, l’unico che sembrava lottare era Dybala, che a Roma ha qualcuno che lo accusa di pensare solo alla Selección.

L’Inter di Simone Inzaghi ha vinto il suo primo scontro diretto in A, ha mandato Gasperini nello psicodramma con la stampa locale ma di questa sosta non si lamenta, al rientro spera di affrontare il Napoli con Lukaku, uno che finora ha contribuito molto poco alla causa nerazzurra, si è curato in Belgio e forse sì, ha pensato spesso al Mondiale. Come tutti, come è normale che sia. Ora ad Appiano restano in pochi, Inzaghi respira e riflette, il sorteggio di Champions è stato fortunato e c’è la possibilità di arrivare addirittura ai quarti, roba da era dei “tripletisti” e che in nerazzurro non capita poi così spesso.

Il Milan ha vinto con la Fiorentina e i social si sono avvelenati per proteste arbitrali pretestuose e forzate, che in questo momento se si fischietta invece che parlare di fischietti, che è meglio. Ma anche per il Diavolo forse è meglio fermarsi, il secondo posto è insidiato, il Napoli è lontano, qualche calciatore come Leao (che non rinnova) e Theo vanno al Mondiale per stupire, si spera di ritrovarli con una marcia in più, così come De Ketelaere, che ha bisogno di essere curato per passare l’inverno, la sosta per lui è una benedizione. Ma al ritorno le incognite ci sono tutte, agli ottavi di Champions c’è il Tottenham di Conte, che rilascia dichiarazioni al vetriolo e appare dubbioso sul suo futuro, ma intanto il Milan non si fida degli Spurs, e fa bene.

I Mondiali partono tra le polemiche. Troppi morti per costruire gli stadi, che poi vanno condizionati in pieno deserto mentre affrontiamo la più grande crisi climatica della storia dell’umanità, probabilmente con danni irreversibili causati dall’inquinamento. Con al centro i diritti civili negati e l’omosessualità definita come una malattia mentale, roba che nel medioevo sembravano più aperti mentalmente. Insomma, il calcio mondiale sta attuando una gigantesca inversione a U sulla strada della logica ma nessuno potrà far altro che guardare, 8 gironi, 32 squadre tranne noi, con Chiesa che dopo il 3-0 alla Lazio è andato su Sky a dire che in Qatar voleva andarci anche lui. Pure noi. Piangiamo forte. Bellissime sui social le clip di presentazione dei convocati di quelli che vanno, mentre noi guardiamo come i non invitati alla festa delle medie, quello cantata da Elio e le Storie Tese. Temporeggiamo bevendo spuma mentre guardiamo il video dell’Uruguay, che infiamma sempre un po’ più di tutte. Ora su radio, giornali, web e tv ci sarà spazio al mercato, aperto dagli applausi dello Stadium di Torino a Milinkovic-Savic. L’Arsenal è in testa alla Premier League e, a Natale, no le capitava da 15 anni: sogna Cr7 che ha incendiato l’Inghilterra con un’intervista a Pierce Morgan che segna la sua rottura con lo United, ha già posato con la maglia dei gunners, il matrimonio si può fare, ma anche lui prima ha un Mondiale a cui pensare. AI Mondiale ci vanno i ragazzi di Pozzecco e del Basket, in culo alla balena!

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