LA GRANDE SORPRESA

TACKLE DURO – Il derby dei media sulle dimissioni di Andrea Agnelli

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Il terremoto bianconero arriva in serata, si chiude l’era Agnelli e lascia tutto il Cda, è una mossa che preannuncia una bufera giudiziaria e sportiva dopo la riduzione degli stipendi durante il Covid?

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Andrea Agnelli non è più il presidente della Juventus, lascia malissimo durate i Mondiali da presidente più vincente della storia bianconera ma che lascia sulla testa del club un cielo carico di nubi e pieno di insidie: cosa succederà ora alla squadra sotto il punto di vista sportivo? Lasciare così fa malissimo a tutti, a lui per primo, perché dopo un finale di stagione in crescendo, dopo la strigliata contro il Maccabi Haifa si pensava che il timone della Juve fosse ancora saldamente in mano ad Agnelli. E invece no.

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L’addio arriva con un comunicato stringato ma molto esaustivo della Juve, che ora si ritrova sotto la guida di Scanavino. Un vero uomo Elkann. Le intercettazioni della carta di Ronaldo erano imbarazzanti, forse la procura ha qualche asso nella manica, ma anche stavolta c’è di mezzo un tribunale. Per Ravezzani “sembra una fuga”. Il comunicato del club apre a scemare incredibili in modo inedito. L’editoriale di Barigelli su Gazzetta si apre così: "Si chiude un'epoca tra tante luci e molte ombre". Pesante.

I tifosi sono interdetti, non è calciopoli e nemmeno il caso Suarez. Però la questione è grossa, quanto meno tra indagini, intercettazioni, comunicazioni di borsa eccetera c’è da seguirla e bene con gli avvocati. Il campo passa decisamente in secondo piano. Ne hanno parlato in tv sulla Rai con Marco Bellinazzo, un esperto massimo sui temi finanziari del calcio. Ma la questione sembra così grossa e intricata che un solo parere non basta, e poi quando c’è di mezzo la giustizia non è facile capire dove si arriverà, se a questo aggiungiamo che una qualunque sentenza civile o penale va poi tradotta a livello sportivo, la nebulosità sul futuro calcistico oggi è totale. Ma nulla si può escludere.

Senza Agnelli torna Conte?

La domanda è lecita, i rapporti tra lui e il presidente che voleva mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 non sono buoni da 9 anni, cioè da quel luglio 2014 che a dicembre 2022 sembra lontano anni luce. Lui è al Tottenham e da mesi si lamenta, tornerà alla Juve a finire quello che aveva cominciato? Lo disse lui alla Gazzetta prima di firmare per l’Inter, sembra che “Padre tempo” abbia un piano anche per lui. Christillin presidente? La chiamano a Telelombardia e lei non interviene, non vuole commentare e si lascia scappare una battuta sulla sua possibile presidente “non ci ho proprio pensato”. In molti vedono in lei una possibile papabile per la poltrona da numero 1 del club. La domanda resta: le dimissioni sono un’ammissione di colpevolezza? La Consob incombe, un film già visto? I tifosi sperano non sia un B movie, perché poi è tutto il mondo del calcio italiano a soffrire.

I giornali, ovviamente, oggi aprono tutti sulla Juve. Per La Gazzetta è “la rivoluzione Juve” e poi nel catenaccio “l’inchiesta Consob alla base della decisione”, sul Corsport “Dimissionati”, e anche qui “pesa l’accusa di falso in bilancio”. Su Tuttosport, casa a Torino, “Nuova era Juve” e chiude con la lettera di Agnelli: “Saremo all’altezza della nostra storia” che, come diceva Marx, si ripete: una volta come tragedia, la seconda come farsa.

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