TE LA DO' IO LA MALATTIA MENTALE...

TACKLE DURO – Il derby dei media sull’ipocrisia dei Mondiali in Qatar

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Fanno tutti gli scandalizzati sui diritti civili ma è vero che anche noi occidentali non li tuteliamo tutti, ma a livello calcistico si è visto molto poco

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Il caso esplode per quanto lo si voglia mettere sotto la sabbia del deserto quello delle fasce da capitano LGBT è il primo caso mediatico che sta travolgendo l’organizzazione qatarina della coppa del mondo. Gli emiri stanno imparando a loro spese che non si può fermare l’arcobaleno. L’organizzazione è già criticata per gli oltre 6500 morti durante gli anni di costruzione degli stadi e per l’omosessualità definita una “malattia mentale”. Il risultato è che se la Fifa li ha vietati in campo non può toglierli dalle tv e dagli spalti: ieri migliaia di fan del Galles avevano un cappellino arcobaleno.

Le giornaliste della tv inglese e tedesca hanno indossato simbolo a favore della comunità LGBT

Insomma più si voleva dimenticare la cosa, più è esplosa mediaticamente. Bella l’introduzione del Direttore di Rai Sport Alessandra De Stefano, che ha difeso la scelta dell’azienda di spendere per regalare i Mondiali a tutti, anche a chi non vuole vederli perché fa male senza l’Italia. Anche Fiorello aveva detto qualcosa a riguardo, ma forse era più una polemica interna per via del caos sulla messa in onda e sul posizionamento del suo nuovo, spettacolare, programma. Fiorello è il Maradona della tv.

TACKLE DURO – Il derby dei media sull’ipocrisia dei Mondiali in Qatar- immagine 2

Scoppia anche il caso dei giocatori dell’Iran che non cantano l’inno: cosa rischiano al loro rientro in patria? Come sarà il regime con loro o col difensore che ha chiesto più giustizia? Al giornalista inglese che gli chiedeva dei diritti delle donne il CT Queiroz ha risposto dicendo di pensare ai migranti in Inghilterra. Vero, ma sono due problemi diversi e l’uno non esclude l’altro. Di benaltrismo puro si è macchiato pure Infantino, che addirittura ha detto agli europei che invece di criticare il Qatar dovrebbero pensare agli ultimi 3000anni. Col problema che in questi 3000 anni l’Europa ha anche prodotto Giotto, Galileo, il rinascimento, la secolarizzazione, il torchio a stampa, i diritti umani e civili e tantissime altre cose che altre civiltà millenarie come quelle mediorientali non riescono a ottenere, nonostante i petrodollari. A livello calcistico si è visto veramente poco, noi non siamo ai Mondiali ma tolto qualcuno a Qatar e Iran restano due squadre che nella nostra Serie C farebbero i playout. Non male Yunus Musah degli Usa, 19 anni e gioca nel Valencia: tra le sapienti mani di Rino Gattuso mentre il “craque” della prima giornata è stato il trentenne Kieffer Moore, che ha cambiato la partita in favore del Galles. Già alle 11 gioca l’Argentina di Leo Messi e si spera di vedere un po’ di magia in più, attendendo pure la Spagna e la Francia di Mbappé, la Germania e il Brasile.

I prossimi Mondiali saranno in Usa, Canada e Messico: mentre noi, che non riusciremo a ospitare nemmeno quella del 2030, vedremo passare quasi 50 anni dall’ultima manifestazione iridata di Italia ‘90. E il nostro problema è quello, siamo fermi nel passato e non riusciamo ad andare avanti, proveremo a esserci la prossima volta insieme ad altre 47 Nazionali, ma senza cambiare mentalità potremmo esserci, ma saremo sempre gli stessi e così come siamo, non ci sarà Messi ma resteremo noi messi male.

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