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TACKLE DURO – Il derby dei media sullo scontro al veleno fra Milan e Inter

TACKLE DURO – Il derby dei media sullo scontro al veleno fra Milan e Inter - immagine 1

La tanto contestata gara col Bologna è arrivata e da domani avremo una classifica senza asterisco ma carica di polemiche e veleni come non si vedeva da tempo: ora l'Inter non può "giocare" più sul rinvio, ma deve "giocare" e giocarsi la stagione

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Milano is burning come la canzone cult solo che ribolle di tensioni social e mediatiche che avvelenano il derby Scudetto. Il fuoco arde dal 3-0 di Coppa di una settimana fa, si infiamma il duello per l’inseguimento in testa fatto di sorpassi e contro sorpassi mozzafiato. Come quello del diavolo firmato da Tonali domenica sera all’Olimpico. In mezzo c’è il ghigno di Acerbi, il putiferio che è successo a Roma tra la stampa e le immagini di Marusic che lo va a strigliare dopo il 2-1 rossonero. È stato un lunedì fantastico per i tifosi del Milan, meno sereno per quelli interisti, oggi già in vigilia.

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Tripudio di clip di tifosi, giornalisti e telecronisti del Milan che esultano in modo sfrenato per il gol allo scadere. Che, a tutti, è sembrato un momento chiave della stagione. L’Inter poteva ritrovarsi in vantaggio con una gara in meno, e invece se vuole vincere lo Scudetto domani deve già giocarsi un’altra partita da dentro o fuori. Dimenticando il 3-1 contro la Roma e quanto fatto finora perché poi, uno scivolone con Mihajlovic e una finale persa contro Allegri, e la stagione di Inzaghi diventa tremendamente fallimentare. Si è parlato della fame da leoni del Milan raccontata da Pioli. L’allenatore si è inerpicato in una spiegazione su chi sia l’animale migliore della foresta e se n’è uscito con una frase no sense che però dà slancio, grinta e sregolatezza. Quel che serve nella volata Scudetto alla quale non partecipano più la Juve, che è brutta ma che vince col Sassuolo e tallona il Napoli a -1. E appunto il Napoli, che dopo il patatrac di Empoli è riuscito a farsi parlare dietro per la storia del ritiro che non si è potuto fare da subito perché non c’erano camere nell’albergo di Castel Volturno.

Veleni e sospetti arrivano anche dalla settimana di coppe e si proiettano sul recupero. I tifosi fanno a gara. Ci si accusa a vicenda di torti, favori, “Mourinho che è un interista”, e Pioli che in conferenza quasi aveva “invocato” e quindi “chiesto” un clamoroso errore arbitrale a favore del Milan a “sanare” tutti i fischi indigesti al diavolo di questa stagione. Teorie da metaverso pallonaro che però, forse involontariamente, è lo stesso allenatore rossonero a rilanciare. Mettiamola così, forse voleva ricalcare una chicca di mazzoniana memoria: “se torti e favori alla fine se compensano sbrigateve, che sta finendo il campionato”. C’è di mezzo Calhanoglu, il fondo arabo che vuole comprare Lukaku, le live di Twtich che si infuocano con dibattiti fra tifosi e giornalisti che duellano su questa e sulla prossima stagione. C’è di mezzo lo Scudetto della seconda Stella e quindi ci si gioca un simbolo che resta. I tifosi del Milan hanno digerito male l’eliminazione in Coppa, il 3-0 è stato netto ma il caso del gol di Bennacer ha davvero visto detonare il web. Nei giorni successivi si è visto e sentito di tutto, ed è ovvio che il risultato e la prestazione non c’entrassero.

I tifosi del Milan avevano pensato di veder sfumare Scudetto e Coppa Italia in una sera, tutte a favore dell’Inter, rivali cittadini, cugini, in casa. Ora la situazione psicologica è cambiata, l’Inter si giocherà la Coppa Italia con la Juve ma il Milan, almeno per due giorni, torna in testa e mette la pressione di nuovo sulla squadra di Inzaghi. Facendo tutto quello che può. Iconica l’immagine di Ibra che inseguiva Gattuso dopo un gol del Milan di 11 anni fa, e insegue Tonali oggi. Magari gioca ancora, magari chiude in bellezza, speriamo non faccia come Buffon che quest’anno in B se la sta passando maluccio… Lingue sguinzagliate alla radio e blocco facile sui social, dove ormai si “combatte” fra blocchi contrapposti. Biasin twitta: “Dialoghi redazionali tra interisti e milanisti. “Siete favoriti voi, noi il filotto non lo facciamo”. “Ma no, è più facile che lo facciate voi, noi con le piccole fatichiamo”. “Voi le vincerete tutte, vedrai”. “No, voi”. Patetiche, stucchevoli, falsissime cortesie tra "cugini". Franco Vanni di Repubblica cerca di suonare la campanella: “Tweet ecumenico: interisti e milanisti s'insultano, si spernacchiano, s'accusano di torti improbabili. É ragionevole vista la posta in gioco. In fondo si capiscono. Vivono uguali sensazioni, come pugili sul ring. La differenza è che nella boxe quando tutto è finito ci s'abbraccia”.

I giornali riflettono il clima di sfida, di oggi e domani. La Gazzetta parla di Euro Milan puntando tutto su un’inchiesta su Investcorp, “vincere subito e ridurre il gap in Europa”. Insomma, una belle iniezione di fiducia sul futuro. Sull’oggi invece c’è il parallelo fra gli assi di Inzaghi e di Pioli. Sul Corriere dello Sport si parla di “gran premio di Milano”, si evoca il film “una poltrona per due” e si evidenzia come la gara di Bologna oggi risulti decisiva. Ecco perché l’Inter ha provato in tutti i modi a usare la politica… ma ora c’è da giocare perché tutto cambia, a proposito, Tuttosport spara la Bomba: “Conte per la svolta PSG”. Vedremo.

 

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