Alfaro critica Mbappé per parole su calcio sudamericano: “Che venga a giocare qui…”
DOHA, QATAR - NOVEMBER 29: Head coach Gustavo Alfaro of Ecuador looks on before the FIFA World Cup Qatar 2022 Group A match between Ecuador and Senegal at Khalifa International Stadium on November 29, 2022 in Doha, Qatar. (Photo by Elsa/Getty Images)
Il 61enne allenatore argentino, ex ct dell’Ecuador, ha fatto riferimento alle dure dichiarazioni del francese e lo ha sfidato a giocare “all’altitudine di Quito e La Paz” o “al calore di Barranquilla”
“In Sudamerica il calcio non è così avanzato come in Europa”. L’attaccante del Paris Saint-Germain Kylian Mbappé ha criticato così il calcio sudamericano nel maggio 2022, parlando in vista dei Mondiali in Qatar. Un’opinione che non è andata giù in quella parte del pianeta. Molte figure del futbol della zona hanno manifestato il loro malcontento e ora, nel suo anno sabbatico dopo aver allenato la Nazionale dell’Ecuador, il 61 enne tecnico argentino Gustavo Alfaro ha fatto riferimento alle dichiarazioni della stella francese, sfidandolo a giocare nei diversi Paesi della Conmebol e giustificando il motivo per cui le qualificazioni dell’America Meridionale sono le più difficili al mondo.
In un’intervista rilasciata allo youtuber “Ezzequiel”, Alfaro ha approfondito e risposto a tono a Mbappé: “Guardiola ha detto altro, Mourinho ha detto altro. Io gli dico di venire a giocare qui. Che venga all’altitudine di Quito, all’altitudine di La Paz, al calore di Barranquilla, a Rio de Janeiro o a Fortaleza. O anche in Cile, Paraguay e Venezuela, che hanno diversi giocatori in Europa. L’Uruguay è una cosa meravigliosa, un Paese così piccolo che ha il potere dei giocatori nella FIFA”.
Ha anche spiegato perché le qualificazioni Conmebol per la Coppa del Mondo sono più dure di quelle europee. “In Europa affronti una o due squadre e sai che se le batti sei praticamente in Coppa del Mondo. Qui (in Sudamerica) è molto più complesso e difficile. Anche se ora la quota è stata portata a 48, ci sono più possibilità e tutto il resto, ma vi assicuro che quando abbiamo iniziato con l’Ecuador, sapevate che c’erano tre squadre che non stavano lottando, Argentina, Brasile e Uruguay, che potevano essere cattive, ma sarebbero state in Coppa del Mondo e poi avevate due posti diretti e uno per gli spareggi”.
E ha concluso: “Qui sono previste partite molto difficili. Quindi per me, senza dubbio, avendole vissute, non esito a dire che sono le qualificazioni più difficili del mondo”.
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