L'Atlético Madrid, in dieci uomini, si fa rimontare dal Getafe e perde punti preziosi.
Lo Stadio Alfonso Pérez fa da cornice alla sfida tra Getafe e Atlético Madrid, un match che si preannuncia intenso e combattuto. I Colchoneros arrivano a questa partita nel bel mezzo di un tour de force che li vedrà affrontare ripetutamente Barcellona e Real Madrid, quest’ultimo in Champions League. Nonostante il calendario fitto di impegni, la squadra di Diego Simeone sta rispondendo bene a questo momento cruciale della stagione, avendo ottenuto tre vittorie nelle ultime cinque partite di LaLiga. La lotta per le posizioni di vertice richiede continuità, e l’Atlético sa di non poter perdere punti per strada.
Dall’altra parte, il Getafe si presenta con il peso di due sconfitte consecutive, che hanno fatto scivolare la squadra di José Bordalás in classifica. Un rendimento altalenante sta mettendo a rischio le ambizioni stagionali, e oggi i padroni di casa sono chiamati a invertire il trend negativo. La sfida non è delle più semplici, considerando la superiorità tecnica dell’Atlético, ma il Getafe spera di sfruttare il fattore campo per strappare un risultato positivo.
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La cronaca della partita
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La partita prende il via con l’Atlético Madrid che cerca subito di prendere il controllo del gioco con una fitta rete di passaggi. Il Getafe non resta a guardare e, nei primi minuti, prova a costruire qualche azione con un possesso ragionato, aspettando il momento giusto per affondare. Diego Rico tenta un cross dalla sinistra al settimo minuto di gioco, ma la difesa ospite è attenta e libera l’area senza problemi. Pochi minuti dopo, Alderete concede un calcio di punizione all’Atlético per un eccesso di foga. I Colchoneros continuano a spingere, con Javi Galán che prova una discesa sulla fascia al quarto d'ora di gioco, ma senza trovare lo spazio per il tiro. I primi minuti di questa partita vengono dedicati principalmente allo studio dell'avversario, cercando il momento e il modo giusto per fare scacco matto.
Il Getafe cerca di rispondere con Alvaro Rodriguez che trova un varco e si infila nella difesa dell'Atlético, ma il guardalinee segnala la posizione irregolare. Poco dopo, lo stesso Rodriguez si rende protagonista di un intervento falloso, interrompendo un’azione avversaria. L’Atlético cerca di aumentare la pressione, con Julian Álvarez che prova a mettere ordine a centrocampo, ma un suo passaggio si rivela impreciso. Si prova a mettere in proprio il figlio d'arte Giuliano Simeone con una serpentina, ma neanche questa azione riesce a sorprendere l'attenta difesa del Getafe, che neutralizza anche questo attacco.
Non particolarmente convincente, nella prima frazione di gioco, è la prestazione di Antoine Griezmann. Il francese, infatti, è riuscito a impensierire la difesa avversaria soltanto con una conclusione dal limite, che viene però deviata in calcio d'angolo. Il corner, però, non produce i frutti sperati. Ed è addirittura la squadra di Bordalás a rischiare di passare in vantaggio prima della fine dei quarantacinque minuti con un colpo di testa di Uche, ma Jan Oblak dimostra perché viene sempre - da anni - menzionato tra gli estremi difensori più forti del mondo. Prima di decretare la fine del primo tempo, il fischietto Cuadra segnala due minuti di recupero, in cui però nessuna squadra ha provato l'affondo.
La cronaca del secondo tempo
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l secondo tempo si apre con una grande intensità, con entrambe le squadre che cercano di prendere il controllo della gara. L'Atlético Madrid, forte del proprio possesso palla, prova a costruire gioco, mentre il Getafe cerca di sfruttare ogni occasione per ripartire in contropiede. Il primo quarto d'ora della ripresa procede su ritmi blandi, finché Simeone non decide di giocarsi la carta Alexander Sorloth, che quest'anno ha dimostrato in più di un'occasione di saper essere decisivo, sfruttando - in certe occasioni - le poche chance capitate. Il granitico attaccante norvegese prende il posto dell'argentino Álvarez, che non ha brillato oggi.
L'episodio che cambia la partita arriva al settantaquattresimo. Dopo un’azione confusa nell’area del Getafe, il pallone colpisce la mano di Omar Alderete. Inizialmente, l'arbitro lascia proseguire, ma dopo una segnalazione del Var decide di rivedere l’azione. Dopo un rapido controllo, concede il calcio di rigore all'Atlético Madrid. Sul dischetto si presenta il nuovo entrato Sorloth, che con gran freddezza spiazza David Soria.
Il Getafe incassa, ma non molla. Al settantottesimo Mauro Arambarri vince un duello aereo su un corner e colpisce di testa, ma il pallone termina alto sopra la traversa. Bordalás inserisce forze fresche, tra cui Juanmi al posto di Luis Milla. A dieci minuti dal novantesimo, la partita s'incattivisce e iniziano a fioccare cartellini gialli. Addirittura, all'ottantaseiesimo, Angel Correa viene espulso a seguito di un'altra segnalazione da parte del Var, e così l'Atlético si trova ad affrontare il momento più delicato della partita in inferiorità numerica.
I padroni di casa approfittano subito di questo vantaggio e a pochi minuti dal novantesimo trovano il pareggio. Mauro Arambarri riceve un buon pallone al limite dell’area, si fa strada tra i difensori e lascia partire un destro preciso che si infila nell’angolino basso alla sinistra di Oblak, fin qui impeccabile. La partita, però, promette altre emozioni. Infatti, il direttore di gara segnala ben dieci minuti di recupero. Dopo soli due minuti arriva il clamoroso gol del Getafe grazie ancora una volta al tocco di Mauro Ambarri, che beffa l'estremo difensore dell'Atlético e si insacca in rete.
Gli ultimi minuti sono concitati. L'Atlético prova disperatamente a reagire, ma il nervosismo si fa sentire. Quasi al centesimo minuto, Ramon Terrats ha l'occasione per chiudere definitivamente la gara, ma da posizione favorevole manda il pallone largo sulla sinistra. Dopo 13 minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine del match. Il Getafe conquista una vittoria incredibile in rimonta, mentre l'Atlético Madrid lascia il campo con grande delusione, consapevole di aver gettato via una partita che sembrava saldamente nelle proprie mani.