377 presenze, 228 reti, 2 Premier League, 3 Coppe di Inghilterra e 2 Community Shield. Forse troppo poco per un talento del calibro di Thierry Henry, ma quando si pronuncia il suo nome ci si riferisce al giocatore che ha scritto la storia dell'Arsenal. Arrivato nel 1999 dalla Juventus, l'attaccante francese non ci messo nulla a far capire che l'Highbury (oggi Emirates Stadium) sarebbe diventata per sempre la sua casa. Per i Gunners il nativo di Lel Ulis è come una divinità, tanto che gli hanno dedicato persino una statua.
Inghilterra
Arsenal, Henry e la sua statua con lo sguardo arrabbiato: “Ero così perché…”


Arsenal, Henry e quella statua con l'espressione seria: "Vi spiego perché"
—Thierry Henry ha voluto portare i suoi figli a far vedere il monumento a lui dedicato posto fuori all’Emirates Stadium. Un riconoscimento che non è certo da tutti. Il momento, molto tenero, è stato catturato dalle telecamere di Paramount+, uno dei network con cui il francese collabora da anni. L'opera in bronzo ritrae il giocatore in una delle sue celebrazioni iconiche, ovvero la scivolata in ginocchio dopo un gol segnato contro il Tottenham. Tuttavia, a fare colpo sui figli è stata l'espressione seria del padre.
Tatiana (10 anni) e Gabriel (8 anni), hanno chiesto al padre perché la statua avesse quell’espressione così seria. Con un sorriso malizioso, Henry ha risposto: "Ero arrabbiato quel giorno… stavamo giocando contro il Tottenham e a me non piace il Tottenham". Parole che esprimono chiaramente l'accesa rivalità tra Gunners e Spurs. La statua è stata inaugurata nel dicembre 2011 in occasione del 125° compleanno dell'Arsenal. Neanche un mese dopo, Henry sarebbe tornato a vestire la maglia dei londinesi dopo 5 anni.
Come ricordiamo, infatti, Henry nel gennaio 2012 ha firmato un contratto di due mesi con i Gunners per prepararsi in vista della stagione in MLS con i New York Red Bulls. In quel periodo collezionò sette presenze e due reti. Memorabile quella contro il Leeds proprio nel giorno del suo secondo debutto con il club londinese. Un ritorno tipico di un vero re.
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