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Oggi iniziano ufficialmente i quarti di finale della Champions League. Tra le sfide in programma spicca Arsenal-Real Madrid. Gunners chiamati ad una impresa a causa dei numerosi infortuni che ultimamente hanno colpito i londinesi. I blancos sono obbligati a reagire dopo la clamorosa sconfitta casalinga contro il Valencia nell'ultima giornata di Liga. Quella di stasera non sarà solo una sfida tra campioni in campo ma anche in panchina: da una parte il giovane ma già veterano Mikel Arteta, dall'altra un Maestro che non ha bisogno di presentazioni, ovvero Carlo Ancelotti.
Un Arsenal così non si vedeva ormai dai tempi di Arsene Wenger. Una squadra completa in ogni reparto che lotta su ogni palla e che, soprattutto, è tornata a competere per vincere trofei. Merito di questo cambiamento è dell’ennesimo discepolo di Guardiola, Mikel Arteta, un ragazzo di 42 anni ma che sembra averne di più (in panchina). Il suo schema prevede un 4-4-2 che a volte può diventare un 4-3-3 ma, in entrambi in casi, il gioco dei Gunners prevede un giro palla tra i difensori e gli uomini avanzati che, a loro volta, fanno un elastico tra profondità e il venire incontro al portatore. Tutto questo con il fine di attirare gli avversari sul portatore di palla lasciando così libero il finalizzatore.
Nella fase di non possesso, invece, Arteta pretende sempre di attendere l’avversario nella costruzione per poi aggredire forte una volta raggiunta la linea di pressing decisa. Nelle due fasi di transizione i Gunners effettuano una aggressione ultra offensiva nella riconquista immediata del pallone e, una volta riconquistato, gestiscono il possesso. Odegaard è il principale punto di riferimento nello schema dell'allenatore basco, indipendentemente da quale sia.
Capace di allargarsi sulle fasce per poi avanzare centralmente sulla trequarti, o in area di rigore, il norvegese fornisce più volte l'assist decisivo che manda in porta l'attaccante. Partey e Rice gestiscono il centrocampo, mentre Saka e Martinelli puntano l’avversario cercando di andare sul fondo per un cross arretrato oppure, come avviene nella maggior parte delle volte, uno di loro chiude l'azione.
Se qualcuno si domanda come vincere la Champions League, Carlo Ancelotti è la persona che sa più di tutti come si fa. 5 volte il mondo lo ha visto sollevare la coppa dalle grandi orecchie. Nessuno come lui. Re Carlo è stato capace di risollevare un Real Madrid che, nel girone eliminatorio, era a pochi passo da quella che sarebbe stata un'eliminazione clamorosa e, dopo le sfide infuocate con Manchester City e Atletico Madrid, ha portato i blancos nuovamente in corsa per il titolo.
A differenza di Arteta, il suo modulo prevede scambi di palla veloci e diretti con, in alcuni casi, il ricorso ai lanci lunghi verso i velocissimi uomini offensivi. In questa fase, inoltre, si crea molto movimento e scambio di posizione tra i calciatori. Il protagonista è Federico Valverde che si fa sempre trovare pronto a ricevere il pallone dai compagni in possesso per smistarlo nella trequarti offensiva. La variante tattica del Real Madrid viene data dalla presenza di Camavinga. Quando il francese gioca al posto di Bellingham o Valverde, il suo compito è sempre fare movimento ma stando sempre molto attento alla fase difensiva. In pratica, la chiave del centrocampo passa a lui.
Nella fase di non possesso, Ancelotti invita i giocatori a pressare il portatore di palla con ben quattro uomini e, una volta riconquistata palla si va subito all'attacco diretto con Mbappè che giocata da attaccante e non dà punti di riferimento, così come Vinicius Jr, Rodrygo e Bellingham. Quando, invece, i Blancos lavorano su un azione manovrata, l’obiettivo è aprire un varco nella difesa grazie al continuo movimento dei suoi interpreti offensivi per l’attacco della profondità.
Arsenal-Real Madrid è tra le sfide più attese dell'andata dei quarti di Champions League. E così anche gli allenatori delle due squadre. Proprio questi ultimi ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito durante la conferenza prepartita. Mikel Arteta ha rilasciato parole al miele per Ancelotti definendolo una fonte di ispirazione: "È l'allenatore con la storia più bella. Fare quello che ha fatto e vincere così, e in paesi diversi. Mi piace quello che ispira con la tranquillità che mostra, il suo lato umano e in un ambiente sereno. E non è facile con tutta la pressione che c'è. Basta ascoltare i giocatori che sono stati con lui".
Sebbene l'Arsenal sia considerato sfavorito in questo quarto di finale, Ancelotti ha espresso il suo profondo rispetto per i progressi compiuti da Arteta: "Ha costruito una squadra completa. Non ci sono molte squadre complete in Europa. Ci sono squadre che fanno bene alcune cose ma non molte che fanno tutto bene come fa l'Arsenal. È arrivato quando ero all'Everton e li ha portati in cima all'Europa. Sta facendo un lavoro fantastico". Fischio di inizio alle 21.
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