La rivalità

Luis Figo e gli altri traditori del Clasico: i doppi ex di Barcellona e Real Madrid

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Alcuni trasferimenti hanno lasciato il segno, altri meno: i principali doppi ex della storia di Barcellona e Real Madrid.
Luca Paesano
Luca Paesano Redattore 

Ci risiamo. Siamo nuovamente all’interno di quella settimana lì, di quelle ore lì. In Spagna, e chiaramente non solo, è già partito il conto alla rovescia che porta al calcio di inizio del terzo Clasico della stagione. Barcellona e Real Madrid non hanno bisogno di presentazioni, così come sarebbe altresì superfluo dilungarsi sull’eterno dissidio che divide e dividerà sempre le due identità spagnole.

Due colossi del calcio. Una sfida tra titani che nel tempo ha visto alternarsi generazioni di fenomeni e fuoriclasse assoluti. Da Alfredo Di Stefano a Johan Cruijff, fino al dualismo epocale tra Messi e Cristiano Ronaldo. Nella storia del Clasico, però, non sono mancati anche i grandi tradimenti. Vestire la maglia dei blancos dopo essere stato un blaugrana, oppure viceversa. E per prendere una decisione del genere ci vuole coraggio. Non si scherza mica.

Barcellona-Real Madrid, i grandi doppi ex del Clasico

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Il primo calciatore in assoluto vestire la maglia di entrambi i club è stato Alfonso Abéniz nei primi anni del Novecento. Ma è soprattutto negli anni più recenti, con la rivalità tra le due squadre calcificata nella storia del calcio, che i cambi di casacca hanno fatto rumore e fatto ribollire l’anima pulsante dei tifosi.

Michael Laudrup

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Ad inaugurare una florida tradizione di doppi ex è stato Michael Laudrup nell’estate del 1994. Dopo 5 stagioni stellari nel Barcellona di Johan Cruijff, il centrocampista danese cominciò ad esser parte delle rotazioni quando in blaugrana arrivò anche Romario. Una situazione che probabilmente spinse il centrocampista a guardarsi intorno, ma nessuno all’epoca si sarebbe mai aspettato che la sua scelta sarebbe potuta ricadere proprio sugli arcinemici del Real. Un titolo subito, alla prima stagione in blancos, che lo ha consegnato alla storia: Laudrup è stato infatti il primo calciatore in assoluto a vincere 5 campionati spagnoli consecutivi.

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Michael Laudrup da allenatore del Mallora al Bernabeu contro il Real Madrid di Mourinho (Foto di Jasper Juinen/Getty Images)

Luis Enrique

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Prima del Barcellona c’è stato il Real Madrid. 213 presenze e 18 gol con i blancos per Luis Enrique, che a Madrid si consacra nel calcio dei grandi dopo essersi messo in mostra nella sua Gijon. È il 1996 quando rompe gli indugi nella direzione opposta del suo predecessore Laudrup. Dal bianco all’azulgrana, che diventerà nel tempo poi il suo credo. 7 titoli in 8 stagioni con il Barcellona, più di 300 presenze e 100 gol sul campo. Poi la storia anche in panchina, partendo dalla Masia fino al Triplete del 2014.

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Luis Figo

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Il fuoriclasse portoghese è passato dall’essere uno dei più amati a uno dei più odiati dalle parti del Camp Nou. Quello di Luis Figo è sicuramente uno dei trasferimenti più clamorosi, se non il più clamoroso della storia del Clasico. Da leader del Barça a stella dei Galacticos, un tradimento da 60 milioni di euro che ha contribuito ad inasprire ancor di più la rivalità tra i due club. Alla prima da avversario fu accolto dalla bordata di fischi più forte mai registrata al Camp Nou, ma l’episodio più sconvolgente risale al 2002 con la famosa “cabeza de cochinillo”. Corner da una bandierina, altra deviazione e di nuovo corner dall’altra parte del campo: la passerella di Luis Figo per attraversare il Camp Nou da un angolo all’altro fu un tripudio di oscenità senza eguali. Dagli spalti dei cules piovve di tutto, compresa una bottiglia di whiskey e anche… una testa di maiale.

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Ronaldo

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Ha una storia da doppio ex anche Ronaldo Luis Nazario de Lima, uno dei giocatori più forti di sempre, che a differenza degli altri ‘traditori’ non ha lasciato cattivi ricordi. Si può dire che il fenomeno è diventato O’ Fenomeno a Barcellona, dove ha segnato 47 gol in 49 partite. Di mezzo c’è l’Inter, prima del ritorno in Spagna sulla sponda blanca. Con i Galacticos segna 104 gol in 177 presenze e porta a casa due titoli in cinque anni.

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Ronaldo Luis Nazario da Lima con la maglia del Barcellona (Foto di Ruediger Fessel/Bongarts/Getty Images)

Samuel Eto’o

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La rampa di lancio per la carriera di Samuel Eto’o è il Real Madrid, che lo porta in Europa nel 1996 a soli 15 anni. Nella capitale, però, il camerunense non è mai riuscito a trovare il suo spazio e dopo sole 6 presenze complessive decise di lasciare le Merengues nel 2000. Un ottimo triennio al Maiorca basta a convincere il Barcellona, che lo mette al centro di quell’assurda squadra che sconvolgerà il calcio con Pep Guardiola.

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Samuel Eto'o nel 1999 con la maglia del Real Madrid (Mandatory Credit: Phil Cole /Allsport)