Enzo Fernandez, per talento e prestazioni, si è guadagnato il “problema” di essere molto richiesto al Chelsea. Ci si aspetta molto da lui. Ogni partita viene guardata con la lente d’ingrandimento. E in questo contesto, a criticarlo è stato Jamie Redknapp, ex centrocampista inglese, figlio del tecnico Harry e cugino di mister Frank Lampard.
DA CENTROCAMPISTA A CENTROMPISTA...
Chelsea, i 120 milioni di Enzo Fernandez: “Ma li vale?”, il dubbio di Gary Neville e Jamie Redknapp…
I Blues hanno perso contro il Manchester City domenica con il gol di Julian Alvarez nella 37esima giornata di Premier League e a Redknapp, come riportato da TyC Sports, non è piaciuta la prestazione di Enzo: “Sembra perso, mi dispiace un po’ per lui. Sembra che sia il caso di molti giocatori del Chelsea in questo momento. Gli concediamo il beneficio del dubbio, è stato eccellente ai Mondiali. L’unica cosa che i giocatori della squadra vogliono è che la stagione finisca”.
Questo fa seguito a quanto accaduto qualche settimana fa, quando Gary Neville ha messo in dubbio l’alto prezzo pagato per l’ex Benfica, River Plate e Defensa y Justicia. “Il tetto massimo per questo tipo di giocatore è di 56 o 68 milioni di euro”, ha dichiarato la leggenda del Manchester United. Vale la pena ricordare che i due volte vincitori della Champions League hanno sborsato 121 milioni di euro ai portoghesi per ingaggiare il calciatore argentino.
Non è che stia giocando male (è uno dei punti fermi della squadra), ma semplicemente non riesce a essere il salvatore di un club che non ha avuto una buona stagione. Il Chelsea è dodicesimo in classifica e non ha lottato in nessun’altra competizione (FA Cup, Carabao Cup o Champions). Si potrebbe dire che a Fernandez viene chiesto troppo.
Dal suo arrivo, il campione del mondo ha giocato 20 partite (tutte da titolare): ne ha perse 11, vinte quattro e pareggiate cinque. Ha fornito due assist (contro West Ham e Leicester) e cercherà di realizzare il suo primo gol nelle due gare di campionato rimanenti: Manchester United e Newcastle.
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