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38 anni senza vittoria a Stamford Bridge: l’interminabile digiuno del Tottenham

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Dal 1990 al 2018, il Tottenham non è mai riuscito a vincere una sfida di Premier League contro il Chelsea: l'incredibile striscia negativa.
Luca Paesano
Luca Paesano Redattore 

Se le chiamano Big Six un motivo deve pur esserci. Quella tra Chelsea e Tottenham è da sempre una delle sfide più affascinanti del calcio inglese. Dalla prima metà del Novecento fino ai giorni nostri, Blues e Spurs si sono affrontati in partite memorabili, spesso segnate da colpi di scena, scontri accesi e momenti iconici.

Dall’epoca di Jimmy Greaves fino agli anni di José Mourinho e Antonio Conte, il duello tra i due club ha regalato battaglie epiche. Due delle mille sfumature calcistiche della città di Londra, con storie e valori completamente differenti.

Chelsea e Tottenham, storia della rivalità

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Tra Chelsea e Tottenham non esiste una vera e propria rivalità radicata nella storia delle due tifoserie. Non parliamo della faida tra Spurs e Gunners, del Merseyside Derby o di quello di Manchester, ma è chiaro che tra due squadre della stessa città di certo non scorra buon sangue.

La tradizione fa risalire il primo vero snodo cruciale dei rapporti tra le due squadre alla finale di FA Cup del 1967, la prima in assoluto a vedere due squadre di Londra a sfidarsi nell’ultimo atto. A vincere fu il Tottenham, che all’epoca aveva sicuramente più esperienza e preparazione dei Blues e aveva anche una bacheca decisamente più prestigiosa, seppur con due soli campionati vinti. Fu un primo momento topico, che aiutò a creare le prime tensioni tra le due tifoserie.

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Da lì in poi è stata una lenta escalation, culminata nei violenti scontri di White Hart Lane del 1975, quando Spurs e Blues si incontrarono in quello che di fatto fu uno scontro fondamentale per la salvezza. Prima della gara, la tensione e qualche parola fuori posto volata dalle tribune portò all’invasione di campo da parte dei tifosi delle due squadre. Ne venne fuori una baraonda, sedata solamente dopo diversi minuti di calci e pugni per consentire l’inizio del match. Il 2-0 del Tottenham rilanciò la corsa dei Lilywhites, mentre il Chelsea perse anche le ultime due giornate di campionato e retrocesse in Second Division.

È l'inizio di un lungo saliscendi per i Blues, mentre il Tottenham consolida la propria presenza in First Division negli anni a seguire. E la svolta definitiva nella gerarchia tra le due squadre arriva negli anni ’90.

Il lungo digiuno del Tottenham e l’imbattibilità del Chelsea

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Dopo anni difficili a livello societario, il Chelsea riesce a ritrovare stabilità sul finire degli anni ’80 e a cambiare per sempre la propria storia grazie ad una rapida successione di scelte vincenti. Sono anche quelli gli anni in cui le gerarchie con il Tottenham si ribaltano completamente. È un po’ come il vecchio che cede il passo al nuovo, e per gli Spurs, che fino a quel momento erano sempre stati dominanti nei confronti diretti con i Blues, sarà l’inizio di un’interminabile striscia negativa.

È il 10 febbraio 1990 quando il Tottenham riesce ad imporsi per 1-2 allo Stamford Bridge e all’epoca nessuno avrebbe potuto mai immaginare che per il prossimo successo contro i Blues si sarebbero dovuti attendere addirittura 16 anni. può sembrare surreale, ma è davvero così. Dal 1990 al 2006, gli Spurs non sono mai riusciti a sconfiggere il Chelsea in Premier League, collezionando la bellezza di 12 pareggi e 24 sconfitte.

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L’unica vittoria del Tottenham in questa lunghissima parentesi è il netto 5-1 arrivato nella semifinale di ritorno di Coppa di Lega, dopo aver perso 2-1 la sfida di andata. In campionato, però, è stato un dominio assoluto dei Blues, che, come dicevamo poco sopra, proprio in quegli anni inizia a diventare una realtà di spicco. L’arrivo di Gullit in panchina, poi Zola e Vialli, l’acquisto di grandi talenti, fino all’approdo di Roman Abramovic nel 2003, che grazie al dio denaro cambia per sempre la dimensione e le ambizioni del club.

Per il Chelsea è stato un monologo, in cui non si può non menzionare l’umiliante 1-6 della stagione 1996/97 a White Hart Lane. La tripletta di Flo, Di Matteo, Petrescu e Nicholls, con tre assist forniti da Zola. È stato il punto più basso della storia del Tottenham contro il Chelsea, una giornata che i Lilywhites cancellerebbero volentieri dal loro calendario se potessero. Anche perché la striscia vincente, che continuava a prolungarsi di partita in partita, non ha fatto altro che ribaltare le gerarchie anche tra le tifoserie.

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La fine di un incubo, ma a Stamford Bridge…

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Il 5 novembre del 2006, il Tottenham riesce finalmente a mettere fine all’interminabile serie di risultati negativi. A White Hart Lane, la formazione allenata da Martin Jol riesce a battere, anche piuttosto a sorpresa, il Chelsea di José Mourinho grazie alle reti di Dawson e Lennon. Una vera e propria liberazione per gli Spurs, che tuttavia hanno poi dovuto fare i conti con un altro tabù: Stamford Bridge. E già, perché se ci sono voluti 16 anni per tornare a battere i Blues in Premier League, per vincere in casa del Chelsea ce ne sono voluti addirittura 28.

Da quel 1-2 del 1990 al 1-3 del 2018: un’eternità. Per far tornare il finalmente il sorriso ai tifosi dei Lilywhites, e anche e soprattutto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, c’è voluta una super prestazione da parte della formazione di Pochettino, con un Tottenham che pareva veramente proiettato verso nuove parentesi importanti della propria storia. La rete di Eriksen rispose a quella di Morata nel primo tempo. Poi, fu la doppietta di un giovane Dele Alli a mettere ko la squadra di Antonio Conte. Una vittoria che è parsa un’impresa.

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