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Clima infuocato in Libano e Iraq: le proteste bloccano i campionati!

BEIRUT, LEBANON - JANUARY 25:  Security forces fire a water cannon at anti-government protester near the Grand Serail on January 25, 2020 in Beirut, Lebanon. A number of marches were planned to convene on Parliament and the Union of Banks on what is the 101st day of unrest in the country, as protests continue against the ongoing financial crisis and political corruption.  (Photo by Sam Tarling/Getty Images)

La tensione altissima in medio oriente porta ad una forte decisione, ovvero la sospensione totale dei campionati

Marco Varini

Il clima in medio oriente è tesissimo, e diventa ogni giorno più instabile. La tensione fra Iran e Stati Uniti è purtroppo ben nota, e la situazione sta peggiorando anche in Libano e Iraq. Tensione che ha portato alla decisione che nessun sportivo avrebbe mai voluto leggere: il fermo di tutti i campionati. Una scelta dovuta alle forti proteste antigovernative in corso in questi paesi, che fermano i campionati locali, mentre le Nazionali ed i Club impegnati in manifestazioni continentali devono disputare i match in campo neutro.

Lo scorso anno in Libano c'è stata la riforma del governo, a seguito delle dimissioni del premier Saad Hariri, costretto a lasciare il comando dopo le forti proteste contro il carovita e la corruzione. Ora c'è il governo firmato Hassan Diab, a cui spetta il difficile compito di uscire dalla crisi economica che attanaglia il paese. Gli scontri proseguono ormai da diverso tempo, con l'episodio più grave andato in scena nella notte fra il 18 e il 19 gennaio: centro di Beirut in fiamme e oltre 450 feriti. La Premier League libanese si era fermata il 6 ottobre scorso, ma vista l'instabilità si è deciso per l'annullamento della stagione 2019/2020.

E dire che lo scorso novembre c'era stato uno dei successi più importanti per il calcio libanese: la vittoria dell'Al Ahed nella AFC Cup 2019. La prima squadra Libana a vincere un trofeo continentale. Ma la situazione coinvolge anche il calcio iracheno, con la Super League momentaneamente sospesa, dopo gli 80 deceduti a seguito delle proteste contro il governo. Un calcio in forte crescita, grazie anche ai match di qualificazione al mondiale del 2022 in Qatar, ma soprattutto grazie alla vittoria casalinga contro Hong Kong, primo match ufficiale dopo 8 anni. Situazione simile anche per il calcio iraniano, il cui campionato continua, ma l'Asian Football Confederation ha proibito ai club iraniani di giocare in casa i match della AFC Champions League, spostando le sfide in campo neutro. Una brutta pagina di sport.

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