Da Buenos Aires a Rio de Janeiro in bici: il sogno Libertadores di un tifoso del Boca…

La mente del tifoso argentino è indecifrabile per chi non ama il calcio alla follia. Ancora di più nei momenti in cui ci si gioca un trofeo, come la finale della Copa Libertadores per i supporter del Boca Juniors. Si tratta di una partita secca che può interrompere un’attesa di 16 anni senza essere incoronati campioni del Sud America e nessuno vuole perdersela. Ecco perché i fan più ingegnosi faranno di tutto per essere a Rio de Janeiro sabato 4 novembre, ad esempio andare in bicicletta…

Sembra incredibile, ma succede. E chi sta compiendo questa impresa è Dario Chaile, di professione parrucchiere. Questo tifoso xeneize è partito qualche giorno fa da Gonnet, una località del partido di La Plata, a 51 chilometri dalla città autonoma di Buenos Aires, e non vuole fermarsi finché non avrà raggiunto la destinazione brasiliana.

“Ho iniziato questo viaggio il 25 ottobre nelle prime ore del mattino. Mi sono fatto prendere dalla follia, ho preso la bici e sono partito. Voglio vedere la finale. Ringrazio le persone che mi stanno ospitando. Noi bosteros amiamo la maglia”, ha detto in un video diventato virale sui social network. Va notato che alcuni tratti vengono percorsi in treno e in altri riceve l’aiuto di persone che gli danno un passaggio.

Con una volontà di ferro, Chaile sta compiendo il suo viaggio a una velocità ammirevole. Il 27 è arrivato a Concordia, Entre Ríos, e il 29 ha raggiunto il comune brasiliano di Uruguayana, nel Rio Grande do Sul, attraverso il valico di frontiera di Corrientes (Paso de los Libres).

La Romántica, il nome della sua bici con chiaro riferimento al vice-presidente Juan Román Riquelme, ha raggiunto il sud del Paese confinante, anche se la strada da percorrere è ancora lunga e manca meno di una settimana. Se riuscirà ad arrivare in tempo per la storica sfida contro il Fluminense, la storia dell’uomo che ha percorso quasi 3.000 chilometri in bicicletta si diffonderà a macchia d’olio sugli spalti dello stadio Maracanã al momento del fischio d’inizio del colombiano Wilmar Roldan.

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