
L'ex terzino bianconero, Danilo, in un'intervista rilasciata al quotidiano "The Guardian", ha ripercorso la sua carriera calcistica parlando anche di alcuni problemi avuti in passato, tra tutti, quelli dell'esperienza con il Real Madrid.
Dichiarazioni
L'ex terzino bianconero, Danilo, in un'intervista rilasciata al quotidiano "The Guardian", ha ripercorso la sua carriera calcistica parlando anche di alcuni problemi avuti in passato, tra tutti, quelli dell'esperienza con il Real Madrid.
Non tutti possono vantare una carriera come quella di Danilo. Il brasiliano ha vissuto momenti indimenticabili, ma anche alcuni molto bui. Quest'anno ha deciso di tornare in patria, dove probabilmente finirà la sua carriera. Nell'intervista, ha rilasciato tutti i dettagli della sua vita senza dimenticare quelli, che lo hanno portato ad essere quello che è oggi:
Dopo la Juve, il Flamengo: " Tornare in Brasile dopo la Juve? Uno dei miei obiettivi è avvicinarmi al popolo brasiliano, ai tifosi. Questo può aiutarmi, rafforzando il mio ruolo nella nazionale brasiliana.
Sul possibile futuro da allenatore: "Nessuna possibilità ora. Penso che il calcio abbia ancora molto da darmi, ma quando smetterò, dovrò voltare pagina nella mia vita. Voglio iscrivermi all’università, studiare psicologia, studiare comunicazione. La vita è imprevedibile e ho imparato a permettermi di cambiare idea, ma oggi la mia risposta sull’essere allenatore è che è impossibile.”
Il rapporto con Guardiola e l'esperienza al City: "Pep Guardiola educa i suoi giocatori. Questa è la cosa più importante del suo lavoro. Fa sì che tutti i giocatori pensino al calcio nello stesso modo: tempo, spazio, movimento, possesso, cura del pallone. Ti fa capire gli spazi in campo come nessun altro allenatore e vive la partita emotivamente come nessun altro. Guardiola mi ha fatto il lavaggio del cervello, ma in senso positivo. È stato come essere all’università. Quello che ho vissuto con lui mi ha permesso di alzare il mio livello e di mantenerlo fino a oggi".
I problemi al Real Madrid e la salute mentale dei giocatori: "Quando i club capiranno quanti giocatori stanno perdendo a causa di problemi emotivi e psicologici, ci penseranno due volte e inizieranno a investire, perché si tratta di valore tecnico ed economico per la squadra. Ed è disgustoso, perché non si preoccupano dell'essere umano. Dobbiamo umanizzare di più il calcio. La gente continua a ignorarlo, non vuole parlarne. Ma quando si tratta di soldi, allora sì che interessa". Sull'esperienza al Real: "il Real Madrid è stato il culmine di questo problema perché è il club più grande del mondo. Ho sofferto molto, al punto da cercare aiuto psicologico. Ci sono stati momenti in cui sembrava che non ricordassi più come si gioca a calcio. Le critiche mi ferivano davvero. Ero completamente ostaggio delle critiche, dei social media, di tutto. È allora che ho iniziato a lavorare con uno psicologo sportivo".
Danilo si è aperto, ha parlato e ha fatto aprire gli occhi a tutti noi. Un personaggio così importante, che parla di temi come la salute mentale, potrà risultare da colonna portante per un tema così fragile, ma al contempo così importante
Danilo on what it's like working with Pep Guardiola 🧠⚽ pic.twitter.com/ezx8k55q2a
— 433 (@433) March 25, 2025
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