La cronaca

Dopo due notti da incubo, sorride il calcio italiano: la Roma batte il Porto 3-2

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La Roma sarà una delle poche italiane presenti agli ottavi delle competizioni europee.
Lorenzo Maria Napolitano
Lorenzo Maria Napolitano

Si parte dall'1-1 maturato in Portogallo. La Roma di Claudio Ranieri è pronta a continuare il suo trend positivo, che la vede come una delle squadre più in forma della Serie A. Nel campionato italiano, infatti, nessuna squadra ha collezionato tanti punti quanto la formazione capitolina nelle ultime cinque partite. Sono 13 i punti conquistati derivati da ben quattro vittorie ed un pareggio, l'ultima ottenuta contro il Parma grazie alla punizione dell'argentino Soulé. Oggi, però, in Europa League c'è da affrontare un avversario attrezzato e competitivo, con un forte Dna europeo.

 

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La cronaca della partita

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Sono i giocatori del Porto al dare il via alla partita, ma è la Roma ad ottenere la prima occasione da gol grazie a Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista, dopo appena cinque minuti di gioco, spreca una grandissima occasione mandando la sfera di poco sopra la traversa, dopo averla colpita di testa nell'area di rigore. La formazione di Claudio Ranieri oggi sembra aver impostato la sua partita principalmente sulle fasce, dove i portoghesi fanno più fatica: al quarto d'ora di gioco ci prova anche l'uzbeko Shomurodov che sovrasta la difesa grazie alle sue straordinarie doti fisiche, ma neanche questa conclusione centra la porta difesa da Diogo Costa.

La Roma mantiene il pallino del gioco e controlla la partita, senza riuscire più ad essere realmente pericolosa però. E, al ventisettesimo minuto, ci pensa Samu Omorodion a sbloccare il match e portare in vantaggio il Porto. Lo spagnolo regala una posa meravigliosa ai fotografi e con una rovesciata da incorniciare gela lo stadio Olimpico. Contestualmente alla rete, riparte il trend di ammonizioni che era stato seguito durante il match di andata. Il fischietto francese Letexier mostra il cartellino giallo in poco tempo a Otavio, Paulo Dybala e anche all'ex Udinese Nehuen Perez, quest'ultimo per aver atterrato un avversario.

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Al trentacinquesimo si mette in proprio Paulo Dybala, che sfrutta l'assist di Eldor Shomurodov e infila il pallone alle spalle dell'estremo difensore portoghese. Non passano neanche quattro minuti che l'ex calciatore della Juventus trova la sua doppietta personale con una conclusione fantastica all'angolino basso. Questi sono i primi gol in Europa League per il trentunenne di Laguna Larga, ma arrivano in un momento di fondamentale importanza. Esplode l'Olimpico a seguito di questi colpi di genio di Dybala, che si consacra sempre più idolo di un'intera città, nonostante le diverse assenze per infortuni.

Dopo le reti, Letexier continua ad ammonire ma stavolta le sue scelte non sono tanto discutibili dato il gioco duro che sta mettendo in atto la squadra di Martin Anselmi, che viene anche ammonito per condotta antisportiva poco dopo il suo difensore Tiago Djalo, tra i peggiori in campo nel match d'andata. Il secondo tempo termina con il Porto in attacco, che stava provando a regalare il pareggio alla sua squadra prima dell'inizio del secondo tempo.

La cronaca del secondo tempo

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Il secondo tempo inizia in modo diverso rispetto a com'è finito il primo. Si parte con un espulsione per Stephen Eustaquio che viene allontanato dal terreno di gioco dopo che François Letexier ha consultato il Var. Così, come la Roma ha dovuto fare a meno di Cristante in Portogallo, la formazione di Anselmi disputerà quasi un intero tempo di gioco senza il centrocampista canadese. La Roma riprende a giocare e si rende pericolosa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Dybala, che viene però respinto dalla difesa ma cade tra i piedi di Angeliño, lo spagnolo disegna un cross ma neanche questo risulta essere pericoloso per gli ospiti.

Alle dinamiche della partite, il Porto risponde provando a sfruttare nuovamente contropiede, ma la difesa giallorossa si fa trovare pronta grazie al granitico Ndicka. Approfittando ancora della grande intesa tra Shomurodov e Dybala, l'argentino si presenta davanti al portiere e mette a segno la sua tripletta personale, ma il direttore di gara annulla tutto per fuorigioco. Il numero ventuno, oggi particolarmente ispirato, ci prova nuovamente al sessantatreesimo ma stavolta la conclusione termina fuori dallo specchio della porta.

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Omorodion prova a sistemare la pratica e al settantesimo minuto rilascia un violentissimo destro verso la porta di Svilar, ma la dea bendata alza di poco la traiettoria del pallone e lo manda a stamparsi sulla traversa. Il gioco continua in modo particolarmente spezzettato: da un lato la Roma non ha alcuna fretta di accelerare i propri ritmi, e dall'altro il Porto, pur volendo, in inferiorità numerica difficilmente può chiudere i padroni di casa nella propria area di rigore.

La formazione di Ranieri, comunque, non addormenta il gioco, piuttosto sfrutta bene le occasioni senza strafare e correndo rischi che sarebbero inutili date le circostanze. Al settantesimo Manu Koné ci prova dalla distanza ma nuovamente il rumore della traversa nega la gioia della rete. All'ottantatreesimo, dopo l'ennesimo cross arrivato da parte di Angeliño arriva anche una gioia per Niccolo Pisilli, che trova il suo terzo gol stagionale, primo in Europa League.

E dopo cinque minuti di recupero concessi dal fischietto francese ed uno sfortunato autogol di Rensch, la Roma può finalmente esultare: la squadra della capitale dopo le debacle di Juventus, Milan e Atalanta in Champions League avanza in Europa. Questo capolavoro porta senz'altro la firma di Claudio Ranieri, che ha raccolto la squadra da una situazione pressoché disastrosa portandola a diventare una delle pochissime italiane ancora in lotta nelle competizioni europee.

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