L'intervista

ESCLUSIVA Legia-Lech, Rogowski: “Lech più solido, Legia in crisi d’identità”

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Legia-Lech, una classica in Polonia dalla voce di chi le vive da vicino
Stefano Sorce

C’è qualcosa di più di una semplice partita quando Legia-Lech Poznań si affrontano. È un incrocio di orgoglio, storia e passione. Le due grandi potenze del calcio polacco tornano una volta ancora a guardarsi negli occhi, consapevoli che ogni gesto in campo sarà pesato, ogni errore amplificato, ogni gol un ricordo indelebile per chi ama questi colori. In questo scenario sospeso tra gloria e rimpianti, il giornalista freelance Maciej Rogowski osserva e scrive. Non è un semplice cronista. È un narratore romantico, un cercatore di emozioni nascoste tra le righe del risultato. Viaggia con il taccuino in tasca e il cuore legato alla passione calcistica che attraversa la Polonia come un vento antico.

Maciej ha seguito ogni passo di Legia-Lech in questa stagione: sogni europei infranti, rinascite inattese, cambi di direzione. Ha visto Legia scontrarsi con i propri limiti, cercando luce nella Conference League e trovando rifugio solo nella Coppa nazionale. Ha visto il Lech cullare ambizioni da titolo, ora minacciate dall’implacabile pragmatismo del Raków. Ma oggi, per lui, non contano solo i numeri o le classifiche. Conta la magia del momento, l’atmosfera che si respira nell’attesa, le storie che si incrociano sotto i riflettori dello stadio. Conta quel sentimento unico che solo una rivalità come Legia–Lech può trasmettere: un amore feroce per il calcio, per la città, per l’identità.

Maciej non tifa, ma sente. Non parteggia, ma si emoziona. In ogni parola che scrive, c’è il desiderio di restituire al lettore non solo il risultato, ma il battito del match. Perché certe partite non si raccontano… si vivono.

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Legia-Lech: Due squadre in rincorsa

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Ciao Maciej, cominciamo la nostra intervista con la stagione che si sta disputando in Polonia: come valuti le prestazioni di Legia e Lech fino a questo momento? 

"Penso che ogni anno le aspettative siano le stesse. Entrambe le squadre hanno il maggiore potenziale finanziario, di marketing e sportivo. Legia e Lech sono obbligate a lottare per i trofei e da anni vengono considerate le principali pretendenti al titolo. Legia ancora una volta non è riuscita a combinare campionato ed Europa, e con ogni probabilità non riuscirà nemmeno a raggiungere le prime tre posizioni".

Concentrandoci sul Legia, diresti che la loro stagione è stata deludente? Cosa pensi non abbia funzionato?

"L’unica cosa che poteva salvare la stagione del Legia era la Coppa nazionale, che hanno vinto, e il raggiungimento dei quarti di finale di Conference League. Considerando la qualità degli avversari europei, questo dovrebbe essere il minimo ogni anno d’ora in avanti. Oltre a questo, credo che il maggior difetto della loro stagione 2024/25 sia stata la gestione della rosa e l’incapacità di preparare due giocatori per ogni ruolo. La mancanza di un attaccante di livello o di giocatori in grado di fare la differenza nei momenti decisivi ha portato il Legia a perdere sempre più punti. La situazione ha avuto conseguenze: è stato sostituito l’ex direttore sportivo Jacek Zieliński, richiamando Michal Żewłakow, che aveva già ricoperto quel ruolo anni fa".

E per quanto riguarda il Lech? Come vedi la corsa scudetto e la lotta con il Rakow? Quanto può influire Legia-Lech?

"Qualche tempo fa lo avrei detto, ma a questo punto il Raków ha un vantaggio che difficilmente perderà. Lech e Raków non hanno partecipato alle competizioni europee quest’anno e sono stati eliminati presto dalla coppa nazionale, il che ha dato loro un vantaggio già alla fine del 2024. A questo punto il Lech deve solo sperare che il Raków perda punti per continuare a sognare il titolo. Legia-Lech sarà importante".

In questo momento, il Raków sembra avere qualcosa in più. Secondo te, in cosa sta facendo meglio rispetto al Lech?

"Penso che siano molto più pragmatici, soprattutto per quanto riguarda lo stile e la concezione del gioco. Marek Papszun, tornato alla guida della squadra di Częstochowa, ha già vinto i primi trofei storici per il Raków e non ha mai cambiato la sua visione del calcio. Per lui conta più il risultato che lo stile, e questo ha portato non solo alla loro posizione in classifica, ma anche alla miglior difesa del campionato. Il Lech, al contrario, gioca in modo molto più offensivo, segna di più e crea più occasioni, ma alla fine i risultati, almeno per ora, sono migliori per il Raków".

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I fuochi dall'esterno stadio dei tifosi del Legia contro l'Arka Gdynia nel turno precedente di campionato...

Legia-Lech: Ziolkowski e Kapuadi pronti al grande salto

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Parlando di singoli in previsione di Legia-Lech, la squadra che ospiterà il match ha due giocatori che hanno giocato per un periodo in Italia, più un terzo che è stato ceduto a gennaio in Svizzera: Wszolek, Vinagre e Nsamè. Come stanno andando in questa stagione e che ruolo ricoprono ed hanno ricoperto nella squadra?

"Wszolek garantisce sempre un buon livello, ogni stagione. È un giocatore perfetto per il campionato polacco, e dà molto anche nelle competizioni europee. L’unico aspetto criticabile sono forse le statistiche, che non sempre riflettono le sue buone prestazioni. Vinagre ha avuto alti e bassi, ma nel complesso ha disputato buone partite. A causa del prestito di Vladan Kovacevic, è stato svincolato dallo Sporting ed è diventato un giocatore del Legia, cosa che potrebbe aprire le porte a un trasferimento più importante o a una permanenza come terzino sinistro titolare per anni. Nsamè, invece, può essere considerato un flop. Non è riuscito ad adattarsi alla Ekstraklasa, si è presentato fuori forma e ha faticato a segnare. La sua situazione è peggiorata a tal punto che, nonostante il Legia non avesse un vero centravanti, è stato comunque mandato in prestito in Svizzera, dove però continua a non rendere".

Se dovessi consigliare un giocatore del Legia e uno del Lech a un club di Serie A, chi sceglieresti e perché?

"Il Legia ha ottimi difensori centrali in questo momento. Uno è il giovane Jan Ziółkowski: alto, con un grande stacco di testa e molto sicuro di sé. Considerando la situazione attuale della difesa della nazionale polacca, potrebbe presto ricevere una convocazione se mantiene questo livello. Lo stesso vale per Steve Kapuadi. Il franco-congolese ha più esperienza, ha giocato due stagioni di fila e ha segnato gol importanti, come contro Betis e Chelsea in Conference League. Ha anche iniziato alcune partite da capitano, cosa non comune per uno straniero. Per quanto riguarda il Lech Poznań, mi viene in mente Afonso Sousa. Grande talento cresciuto nel vivaio del Porto, che ha ancora margini per brillare e raggiungere il livello internazionale che merita"

Parlando del Lech, c’è Bartosz Salamon, che nel 2013 era considerato un grande talento quando passò al Milan. Guardando la sua carriera, pensi che abbia rispettato le aspettative?

"Credo che il problema più grande per Bartosz Salamon siano stati gli infortuni. Non gli hanno permesso di esprimere tutto il suo potenziale, e lo hanno spinto verso una carriera più da Serie B che da massima serie. Oggi può almeno vincere qualcosa con il Lech e vivere l’esperienza delle coppe europee e del calcio internazionale, che non ha avuto quando era all’estero".

C’è una partita Legia–Lech che ti è rimasta particolarmente impressa?

"La finale di coppa del 2011 Legia-Lech. Fu l’ultima organizzata in uno stadio molto vecchio e si concluse con devastazioni provocate sia dai tifosi del Legia che da quelli del Lech".

Lewandowski Polonia

I club polacchi meglio della Nazionale di Probierz

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Cosa rappresenta questa sfida in Polonia? È solo una grande rivalità calcistica o ha anche un significato più profondo?

"Poiché i tifosi polacchi sono più decentralizzati, al contrario di quanto accade in Belgio, Olanda o Portogallo, credo che il sentimento sia più forte a Varsavia e Poznań. Le più grandi rivalità del calcio polacco sono cambiate nel corso degli anni, ma che si trattasse di Legia-Górnik, Legia-Widzew, Legia-Wisła o Lech-Legia, sono sempre state le partite con il maggior seguito e coinvolgimento all’interno delle rispettive città. Il calcio di club non risuona così fortemente a livello nazionale, a meno che non succeda qualcosa di controverso. Non ho numeri precisi e questa è una mia osservazione soggettiva, ma guardando i dati è probabilmente vera".

Più in generale, come valuti lo stato attuale del calcio polacco, in particolare della nazionale? Vedi segnali di progresso?

"Secondo me, i tifosi della nazionale vivono ancora con il “trauma” del quarto di finale perso agli Europei 2016 contro il Portogallo. Tra il 2014 e il 2018 la nazionale polacca era molto più forte di oggi, e dopo il Mondiale in Russia la situazione è diventata sempre più tesa. Ci sono stati alcuni momenti positivi, partite che hanno dato speranza o orgoglio, ma alla fine viviamo sempre lo stesso ciclo: Assunzione di un nuovo ct con grandi aspettative (sia straniero come Paulo Sousa o Santos, che locale come Michniewicz o Probierz). Risultati mediocri o addirittura pessimi fin dall’inizio (come con Santos). Qualificazione in extremis (Euro 2020, Mondiale 2022, Euro 2024) o addio immediato (come con Santos). Separazione dopo il torneo o in circostanze strane, vedi Michniewicz e Sousa".

"Al momento Probierz ha mantenuto il suo incarico perché ha raggiunto gli Europei, anche se non era previsto, visto il girone difficile. Le prime due partite delle qualificazioni ai Mondiali 2026 non sono state brillanti, ma hanno portato 6 punti. I veri test saranno contro Finlandia e Paesi Bassi. Molti tifosi però non si fidano di Probierz e vorrebbero un altro cambio. Dall’altra parte, il calcio di club ha regalato più soddisfazioni rispetto agli ultimi anni. Avere due squadre ai quarti di finale di Conference League ha fatto salire la Polonia nel ranking UEFA, portando visibilità e risorse per il futuro. Il merito va a giovani allenatori, nuovi stadi, infrastrutture e investimenti: da questo punto di vista le cose possono solo migliorare".

Infine, che tipo di partita ti aspetti in Legia-Lech e qual è il tuo pronostico?

"Il Lech avrà più pressione rispetto al Legia. Può ancora puntare al titolo. Nello stesso turno il Raków giocherà contro i campioni in carica, lo Jagiellonia, che potrebbe anche sottrarre punti a Częstochowa. Il Legia, a questo punto, può solo cercare di migliorare la propria posizione in classifica ed è sotto forte pressione da parte dei tifosi, che si aspettano una prestazione all’altezza. Mi aspetto una partita difficile, che può essere vinta da entrambe le parti".