Jack Grealish sembra rinato da quando veste la maglia dell'Everton. L'ex Manchester City è stato eletto miglior giocatore del mese di agosto. Un'ottima partenza per il classe '95 e, soprattutto, il modo migliore per cercare di togliersi soddisfazioni che ultimamente non è riuscito a raggiungere con la maglia del Manchester City.
Inghilterra
Grealish ammette: “Al City non mi sono aiutato a volte. Moyes? Mi lascia molta libertà, mi piace”


Everton, Grealish fa mea culpa: "La vita notturna non mi ha aiutato"
—Arrivato al Manchester City dall'Aston Villa per la cifra record di 117 milioni di euro, tutta l'Inghilterra, e soprattutto i tifosi dei Citizens, nutrivano grandi speranze in Jack Grealish. In quattro anni, però, il classe '95 è riuscito a fare parlare di se più per le vicende fuori che dentro il campo. Stiamo parlando della sua passione per la vita notturna. Notti passati con amici nei pub a bere per poi tornare a casa all'alba quando Pep Guardiola e compagni avevano bisogno del suo aiuto. I numeri, alla fine, ne sono stati la prova: appena 17 reti in 157 partite. Troppo poco per la cifra sborsata per il centrocampista inglese. Unica soddisfazione è stata la Champions League vinta nel 2023.
Nell'ultima sessione di mercato, il 30 enne è stato ceduto all'Everton in prestito oneroso a 15 milioni con riscatto fissato a 50 mln. La nuova avventura è iniziata nel migliore dei modi e adesso l'ex City sembra aver ritrovato se stesso. Tuttavia, pesano ancora quegli errori commessi negli ultimi anni. Come lo stesso giocatore ha dichiarato a Sky Sports: "La gente dice: 'Gli piace uscire, gli piace fare festa', ed è vero. Io voglio poter vivere la mia vita e divertirmi, ma ovviamente c'è un tempo e un luogo per questo - ha ammesso il numero 18 dei Toffees. A volte, sarò onesto, probabilmente non ho scelto i momenti giusti. Al City, ci sono stati momenti in cui non mi sono fatto aiutare".
Sotto la guida di David Moyes, "Mr 117 milioni" è un giocatore completamente diverso: ben 4 assist nelle prime 7 partite (contando quella in FA Cup). Tutto grazie, soprattutto, alla libertà concessagli dall'ex tecnico dello United: "Riesco a dare il meglio di me quando mi sento amato ed è bello svegliarmi con il sorriso sulle labbra e avere voglia di giocare di nuovo. Mi piace quando gli allenatori mi dicono: 'Vai e fai quello che vuoi'. Ovviamente, abbiamo i nostri ruoli senza palla e sui calci piazzati, ma lui mi dice: 'Quando hai la palla, vai e fai quello che vuoi'".
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