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Inghilterra

Ex Tottenham, Ryan Mason: “Tra 10 o 15 anni stop ai colpi di testa nel gioco del calcio”

LONDON, ENGLAND - JANUARY 22: Ryan Mason of Hull City and Gary Cahill of Chelsea collide during the Premier League match between Chelsea and Hull City at Stamford Bridge on January 22, 2017 in London, England.  (Photo by Clive Rose/Getty Images)

La rivelazione dell’ex centrocampista inglese di 29 anni che ha dovuto ritirarsi dopo esser stato vittima di una frattura alla testa il 22 gennaio 2017 a Stamford Bridge

Davide Capano

Ryan Mason è un ex calciatore, centrocampista di ruolo, ritiratosi dopo aver subito una frattura alla testa nel gennaio 2017, nella partita tra Chelsea e Hull City. Da allora si è dedicato a parlare dei pericoli che i colpi di testa comportano nel calcio. Così, nelle ultime ore, il 29enne ha fatto riferimento alla questione affermando come le testate cesseranno di esistere nello sport più popolare al mondo. “Non sarei sorpreso se tra 10 o 15 anni non ci fossero colpi di testa nel calcio”, ha detto Mason alla BBC. E ha aggiunto: “Non mi è molto chiaro se i calciatori siano consapevoli del potenziale danno che questo ha. Più ricerca viene fatta e più i calciatori vengono istruiti su questo tema, meglio è”.

Il pericolo dei colpi alla testa nel football inglese è diventato rilevante nelle ultime settimane dopo la frattura del cranio subìta dal messicano Raúl Jiménez del Wolverhampton in una partita contro l’Arsenal all’Emirates Stadium. Inoltre, diversi ex giocatori hanno firmato una lettera, indirizzata al Governo, chiedendo che il rapporto tra testate e demenza senile venga ulteriormente studiato, in relazione alla morte di Nobby Stiles, campione del mondo con l’Inghilterra nel 1966, e a quello che sta vivendo Bobby Charlton, come annunciato da sua moglie a inizio novembre.

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