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I tifosi dell'Athletic Club lo ricordano come "El Gigante de Alonsotegi", il mondo del calcio lo conosce come "Il macellaio di Bilbao". Andoni Goikoetxea si è cucito addosso involontariamente questo soprannome per aver maciullato la caviglia di Diego Armando Maradona nel più noto Athletic Club-Barcellona del 24 settembre 1983.
Un episodio tanto discusso negli anni. Gli interventi dell'ex calciatore basco non erano certamente una passeggiata, ma quell'intervento rischiò di porre fine all'immensa carriera del più grande calciatore di tutti i tempi. In un'intervista a La Stampa, proprio Goikoetxea è tornato a parlare di quel delicato momento della sua carriera.
"Quel fallo mi ha dato una popolarità sinistra, mi ricordano solo per quello. Non mi riconosco nei ritratti, nei soprannomi, nella fama di cattivo, però devo conviverci: la storia non si può cambiare", le parole di Goikoetxea che ha aggiunto: "La partita era tesa, la rivalità tra i due club profonda. L’intervento non merita giustificazioni però, credetemi, non ci fu nulla di intenzionale, non volevo fare male a Diego. Entrai scomposto e in ritardo perché lui era velocissimo, mi prendo comunque tutte le responsabilità".
Goikoetxea ha poi confermato che le sue scarpette da calcio, proprio quelle dell'intervento su Maradona, sono conservate all'interno di un teca: "Sì, ma non si pensi a un trofeo. Sono piuttosto un simbolo. Le ho indossate due volte, il giorno della partita che mi ha segnato nella sfida di Liga con il Barça e in quella con il Lech Poznan: rappresentano i due volti del calcio, il momento più basso e la rinascita, il dolore delle critiche e la carezza della comprensione, l’importanza di non sentirsi soli".
Quando Maradona tornò in Spagna al Siviglia nella stagione 1992/1993, dopo gli anni di Napoli, i due fecero pace davanti ad un caffè. Goikoetxea ricorda: "Dopo gli anni azzurri in Italia, tornò in Spagna, al Siviglia. Chiesi io di parlargli, attraverso un suo dirigente, e lui accettò, è stato molto gentile. Ci siamo visti nell’hotel dov’era in ritiro, prendemmo un caffè e chiacchierammo a lungo: l’episodio è stato toccato tra tanti altri argomenti, la cosa bella è che mi dimostrò di non serbare rancore".
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