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Nell'avvicinamento alla sfida di Champions League tra Juventus e Manchester City, Pep Guardiola sta facendo parlare di sé anche per le dichiarazioni rilasciate allo chef di Marbella Dani Garcia, sul suo canale YouTube "Desmontadito". L'allenatore spagnolo si è raccontato al connazionale, rivelando anche la volontà di non allenare nessun altro club dopo il City. C'è invece l'apertura ad un futuro in una nazionale.
L'ex Barcellona e Bayern Monaco ha annunciato: "Non allenerò un'altra squadra di club. Non parlo del futuro a lungo termine, ma quello che non farò è lasciare il Manchester City per andare in un altro paese e fare la stessa cosa che faccio ora. Non avrei l'energia. L'idea di ricominciare da qualche altra parte, tutto il processo di allenamento e tutto il resto... no, no! Forse in una Nazionale, ma questo è diverso".
Guardiola ha anche rivelato che "una pausa dal calcio mi farebbe bene. Vorrei andarmene e andare a giocare a golf, ma non posso. Arriverà un momento in cui sentirò che è abbastanza e allora smetterò sicuramente. Dovrei fermarmi, come questi chef che vanno in altri paesi, fermarmi e vedere cosa abbiamo fatto bene e cosa potremmo fare meglio. Quando sei impegnato tutto il giorno, giorno dopo giorno, non hai tempo per farlo. Penso che fermarmi mi farebbe bene".
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Il tecnico spagnolo, nel peggior momento del suo Manchester City, si è soffermato anche sulle sconfitte: "Il punto di partenza per affrontare i problemi della sconfitta sarebbe stare con le persone, fondamentalmente la tua famiglia. Ma nessuno può davvero consolare la solitudine di un allenatore. Sì, hai delle persone accanto a te, ma pensi alle cattive decisioni, perché ho fatto quello, è andato tutto male perché ho fatto questo, non li ho spinti abbastanza. Il dolore della sconfitta lo senti da solo. Potresti avere degli amici intorno a te, ma quando chiudi la porta della camera da letto e spegni la luce non c'è consolazione. Devi lasciar passare uno o due giorni e poi ricominciare".
Infine, sulla pesantissima assenza di Rodri: "È stato votato miglior giocatore del mondo e ovviamente ci manca. Immagina uno scenario in cui Messi è appena stato votato miglior giocatore del mondo e noi siamo costretti a giocare senza di lui per un anno intero. Non credo che avremmo vinto il Triplete senza di loro. Questi giocatori sono unici e dimostrano questa unicità soprattutto nei momenti difficili, quando le partite ti vanno contro. Rodri è ad un altro livello in questo senso, quindi ovviamente ci manca. Ma il tempo passa in fretta e sono sicuro che tornerà più forte". La prossima avversaria si chiama Juventus.
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