I segreti del Mondiale 2010, Carles Puyol: “Ibiza è stata decisiva…”

“La chiave è stata Ibiza”. La frase ha quasi 12 anni e per gli spagnoli potrebbe passare inosservata. A dirla un espansivo Carles Puyol che aveva raggiunto il punto più alto di qualsiasi calciatore: vincere un Mondiale con la sua Nazionale, fino ad ora l’unico che la Spagna ha in bacheca.

Ma cosa c’entra Ibiza con la consacrazione delle Furie Rosse a Sudafrica 2010? Cosa intende per “chiave” l’ex difensore centrale del Barcellona? In un documentario del 10° anniversario di quell’impresa, intitolato “I Segreti de La Roja”, i protagonisti fanno chiarezza…

Il gruppo, dice chi ha esperienza in grandi traguardi, a volte è importante quanto costruire una squadra e un’idea calcistica che si consolida sul campo. E di tutto ciò alcuni di quel grande team se ne sono occupati a dovere, preparazione extra-campo compresa. “Sono cose che fai quando sei giovane”, spiega Gerard Piqué, compagno di Puyol al Barça e nella Roja. Anche Cesc Fábregas, altro culé campione del mondo, è stato il protagonista di quella festa alle Isole Baleari. “Una fuga a Ibiza”, dice Carles nel racconto.

Quando la vedono, i giocatori – alcuni in pensione e altri nel crepuscolo della loro carriera – ridono come se ricordassero uno scherzo. “Siamo andati prima di entrare in concentrazione”, si giustifica Puyol, in un’uscita che ovviamente ha avuto protagonisti coloro che hanno giocato a Barcellona. “Abbiamo detto al pilota: ‘Ehi, puoi lasciarci a Ibiza?’”, svela invece il centrocampista ex Arsenal che in blaugrana ha giocato anche con Messi.

Chi fornisce qualche dettaglio in più è Piqué: “Abbiamo passato una notte senza dormire e siamo tornati il giorno dopo sul primo aereo alle nove del mattino”. Fabregas aggiunge: “Ricordo Geri sdraiato sulle poltrone dell’aeroporto che non poteva nemmeno muoversi”.

“Una notte pazza di quelle quando sei giovane”, conclude il compagno di Shakira. Una notte che comunque ha portato la Spagna al trionfo di Johannesburg contro l’Olanda guidata dal ct Bert Van Marwijk.