La tensione ad Avellaneda è ormai alle stelle. Il presente sportivo dell' Independiente, fatto di risultati deludenti e di una crisi societaria sempre più profonda, ha acceso la miccia tra i tifosi. Nella giornata di giovedì, circa 200 soci e simpatizzanti hanno fatto irruzione nel salone principale della sede di Avenida Mitre, reclamando maggiore partecipazione nella vita del club e denunciando la mancanza di trasparenza da parte della dirigenza
Argentina
Independiente, giorni di tensione: i soci insorgono nella sede dell’ Independiente

La richiesta: “I soci dentro l’assemblea”
—La protesta, pur mantenendosi entro i limiti dell'ordine pubblico, è stata carica di passione e rabbia. Striscioni, cori e cartelli hanno colorato il pomeriggio, mentre i manifestanti chiedevano che la prossima assemblea per la presentazione del bilancio – in programma a fine mese – fosse aperta alla presenza dei soci, come previsto dallo statuto.
Lo slogan più ripetuto, “Ni barrabravas ni oposición, somos los socios”, sintetizza bene lo spirito del movimento: nessuna bandiera politica o fazione interna, ma solo la volontà di ridare voce alla base. I cori non hanno risparmiato il cosiddetto “Grupo Champagne”, gruppo di dirigenti che da decenni si alternano al potere, accusato dai tifosi di aver “svenduto” l’anima del club.

Tensione crescente e precedenti recenti
—Nel mirino anche Daniel Seoane, segretario generale, bersaglio di pesanti insulti e di un cartello ironico quanto velenoso: “De fletero a millonario” (da camionista a milionario).
Altri striscioni invocavano “Los socios al gobierno, los hinchas al poder”, chiedendo un cambio radicale nella gestione.
Non è un episodio isolato: appena due settimane fa, una mobilitazione simile aveva costretto la dirigenza a rescindere l’accordo con il marchio Atomik e a rinnovare con Puma, che ha poi migliorato la sua offerta.
L' Independiente, storico club del calcio argentino, vive un momento critico in campo e fuori. I risultati non arrivano, le finanze sono fragili e la fiducia tra società e tifosi sembra spezzata. E mentre le fiamme della contestazione crescono, una cosa è certa: il "pueblo rojo" non ha intenzione di restare in silenzio.
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