derbyderbyderby calcio estero La FIFA sotto pressione: tifosi contro le partite dei top club europei giocate all’estero
IL CASO

La FIFA sotto pressione: tifosi contro le partite dei top club europei giocate all’estero

Federico Grimaldi
Federico Grimaldi
Il timore è che l’approvazione di queste richieste apra un pericoloso precedente, legittimando un modello che mette gli interessi economici al di sopra del valore sociale e sportivo del calcio
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Un fronte internazionale di associazioni di tifosi ha rivolto un appello diretto alla FIFAaffinché blocchi il trasferimento delle partite dei campionati nazionali in altri continenti. Denunciando un “precedente pericoloso” che rischia di compromettere l’integrità sportiva, alterare il naturale equilibrio tra partite in casa e in trasferta e svuotare i club del loro legame storico con il territorio. Secondo i firmatari, portare il calcio nazionale all’estero riduce i club a semplici prodotti d’intrattenimento globale, scollegati dalle comunità che li hanno generati.

Le associazioni dei tifosi: “La FIFA protegga l’identità del calcio dalle derive commerciali”

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Le principali associazioni di tifosi europee e internazionali - tra cui Football Supporters Europe, l’Independent Supporters Council, la Football Supporters Association Australia e Accionistas y Socios del Futbol Espanol - hanno inviato una lettera formale alla FIFAper esprimere la loro ferma opposizione allo spostamento di partite dei campionati nazionali fuori dai confini europei. Al centro della polemica c’è la proposta approvata dalla Liga spagnola, sostenuta dalla Federcalcio iberica, di far disputare la partita tra Villarreal e Barcellona a Miami nel dicembre prossimo. A questo si aggiunge l’intenzione di Milan e Como di giocare una gara di Serie A a Perth, in Australia, a febbraio.

Secondo i tifosi, queste iniziative rappresentano un attacco diretto all’integrità del calcio nazionale e rischiano di trasformare le competizioni domestiche in semplici eventi commerciali slegati dalla realtà locale. Nella lettera inviata al segretario generale della FIFA, Mattias Grafstrom, i firmatari sottolineano i rischi legati alla perdita di identità culturale, all’alienazione dei tifosi locali, agli squilibri sportivi tra partite in casa e in trasferta. Nonché ai costi ambientali e logistici derivanti dai lunghi viaggi. Il timore è che l’approvazione di queste richieste apra un pericoloso precedente, legittimando un modello che mette gli interessi economici al di sopra del valore sociale e sportivo del calcio.