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EDITORIALE

L’Atalanta passa con una magia di Samardzic, De Zerbi rimane scottato e sconfitto nel “suo” derby

L’Atalanta passa con una magia di Samardzic, De Zerbi rimane scottato e sconfitto nel “suo” derby - immagine 1
L'attesa e calda sfida fra Juric e Roberto De Zerbi non delude: tra polemiche arbitrali accese, gol annullati, golazi inaspettati e giovani talenti, il mister croato ha condotto la sua squadra al primo successo europeo stagionale.
Pietro Rusconi

L'OM non riesce a vendicare la doppia sconfitta europea di due anni fa. Sono cambiati i giocatori e gli allenatori ma il risultato è sempre lo stesso: l'Atalanta si porta a casa un'altra vittoria contro i francesi. Una sfida particolarmente sentita dal mister della squadra marsigliese: il bresciano Roberto De Zerbi. Le due squadre si affrontano in momenti particolari della loro stagione: la Dea viaggia su risultati altalenanti da inizio stagione, mentre il Marsiglia, dopo un ottimo inizio, ha subito un brusco stop in campionato anche per via dei molti infortuni e squalifiche.

Le scelte obbligate di De Zerbi

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L'Olympique de Marseille sta vivendo un momento complicato della propria stagione. Il tecnico italiano ha dovuto fare i conti con le assenze di: Traorè, il capitano Balerdi, Gouiri, Nadir, Emerson, Kondogbia, Weah e Medina. 8 giocatori fondamentali negli schemi di RDZ che ha dovuto modificare la formazione e il sistema di gioco per via di questi ostacoli. È infatti partito da un 3-4-3 con Aubameyang come terminale offensivo principale, supportato da Paixão e Greenwood.

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La sterilità offensiva del Marsiglia

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La squadra francese ha patito molto la difficoltà nella prima costruzione. Il 3-2-5 dell’allenatore bresciano non è riuscito a produrre pericoli come suo solito. Il portiere Rulli ha sbagliato molto coi piedi e spesso il pallone è stato gettato via o buttato sul corpo di Aubameyang, che a 36 anni ha dimostrato di avere anche un buon gioco spalle alla porta (2 duelli aerei vinti su 4 tentati). Tuttavia, la stella che ha brillato di più è stata quella del 10 Greenwood, che con i suoi dribbling e le sue accelerazioni ha creato non pochi problemi alla retroguardia bergamasca.

Più spento l'altro esterno Paixão, a cui serve ancora del tempo per inserire la sua anarchia nella struttura dezerbista. Il pressing bergamasco non ha fatto uscire tutta la qualità marsigliese che non sembra essere ancora abbastanza matura per questi palchi, tra nervosismo e errori tecnici. Le occasioni davvero importanti sono state quelle di Aubameyang nel primo tempo, con gran parata di Carnesecchi e il tiraccio di Højbjerg su grande invito dell’ala inglese. Neanche l'ingresso del giovane talento Robinio Vaz ha portato la vivacità sperata alla manovra offensiva.

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Uno sconsolato Pierre-Emerick Aubameyang. (Photo by Angel Martinez/Getty Images)

L’aggressività dell’Atalanta

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La partita della Dea è stata una scossa importante all’interno della stagione neroazzurra. Per la prima volta si è vista una riaggressione organizzata e cattiva dei momenti migliori del gioco di Juric. Questa peculiarità, retaggio anche di un’atalanta gasperiniana, ha impedito lo sviluppo del gioco marsigliese. Una grande mano è arrivata dal giovanissimo Honest Ahanor, finora grande sorpresa della stagione.

Il difensore italiano oltre ad un’attenta copertura su Greenwood, si è spesso trovato sulla linea degli attaccanti anche in fase di possesso. Questa aggressività non si è tradotta solo in una fase proattiva del gioco ma anche in una fase reattiva: Berat Djimsiti ha giocato una partita di grande spessore portando in dote 7 chiusure difensive e 4 duelli vinti sugli 8 tentati (aerei e a terra). Inoltre, il difensore albanese ha trovato due grandi interventi su Greenwood e su Vaz.

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Luci e ombre della trequarti dell'Atalanta

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Il gol dell'Atalanta è nato dal giocatore meno atteso di tutti: Lazar Samardzic. La sua rete è stata un vero e proprio gioiello, un dribbling fulmineo in ripartenza concluso con un gran tiro a giro dritto nell'angolo alto a sinistra della porta dell'OM. L'azione del gol è stata poi molto discussa per via del tocco di mano di Ederson a inizio azione. Se l'ingresso di Lazar ha portato un vero e proprio fulmine sul campo da calcio, le nubi sono state trasportate da Lookman e De Ketelaere.

Il primo, nonostante una più che discreta partita giocata tra l'assist a Krstovic sprecato, la palla da cui è scaturito il rigore e il gol annullato dal VAR, è stato protagonista di un brutto battibecco con mister Juric alla sua uscita dal campo. Se si sono visti degli sprazzi del vecchio Ademola, quantomeno in campo, non si può dire lo stesso per il trequartista belga. De Ketelaere dopo il rigore sbagliato (gran parata di Rulli) è completamente svanito dal match, in linea con la sua caratteristica discontinuità performativa.