L’estate è un vento forte, travolgente, che porta con sé spensieratezza e leggerezza, introducendo alla seconda metà dell’anno solare. Sotto un punto di vista calcistico, l’estate è iniziata e come; in realtà, come un’onda, ci sta travolgendo di novità: sono accadute cose mai viste prima e, soprattutto, si sono verificate tante prime volte. Perché ad esempio ieri a Bilbao il Tottenham ha impedito ad una generazione di diventare maggiorenne senza aver mai visto gli Spurs alzare un trofeo, dato che sono passati ben 17 anni dalla conquista della Coppa di Lega inglese. E la formazione di Postecoglou, tra l’altro, ha vinto la manifestazione infrangendo un record particolare: è stata la squadra ad ottenere un successo internazionale con il peggior posizionamento nel proprio campionato nazionale.
Estate indimenticabile
L’estate delle prime volte

Tutto ciò, è semplicemente l'antipasto di tutto quello che l’estate ci sta mostrando. Perché in Europa League c’è stata la prima vittoria di Son Heung-Min, che ha ufficialmente aperto la sua bacheca e, probabilmente, salvato la stagione degli Spurs. Nello stesso anno, per giunta, del primo sorriso di Harry Kane, suo compagno di squadra condannato - fino all’estate scorso - alla sua stessa maledizione.

Ma è stata anche la prima volta del Crystal Palace, che contro il Manchester City ha vinto il suo primo trofeo, rovinando la festa dedicata a Kevin De Bruyne e la sua ultima stagione con la maglia dei Citizens. E, con gli stessi colori, dall’altro lato dell’Europa, è tornato a festeggiare anche il Bologna dopo più di mezzo secolo. Ma tornando alla finale di Bilbao, nonostante non ci siano almanacchi, è senz’altro possibile affermare che molto probabilmente Son è stato il primo giocatore ad alzare al cielo una Coppa senza medaglia al collo. Perché di questa stagione non ricorderemo solo le clamorose vittorie, ma anche la faccia perplessa del numero uno del calcio europeo che si ritrova clamorosamente a mani vuote di fronte Son, Bentancur e Romero. Pilastri degli Spurs che avrebbero simbolicamente ricevuto la medaglia per ultimi.
Gli eroi della serata, però, non sono stati i tre pretoriai di Ange Postecoglou, al suo primo trofeo internazionale europeo in carriera. Ad indossare il mantello e condurre il club londinese alla vittoria sono stati principalmente Gugliemo Vicario e Brennan Johnson. Il primo, con interventi prodigiosi, di cui uno a pochi secondi dal triplice fischio, con cui ha sigillato il risultato in favore degli Spurs. Il secondo, invece, ha propiziato la rete sufficiente e necessaria per regalare l’Europa League alla sua squadra. Proprio lui, tra i più criticati di questa stagione, che addirittura ha scelto mesi fa di disattivare i commenti sotto i suoi post sui social per i troppi insulti ricevuti. Lo stesso per cui il Tottenham ha sborsato 50 milioni nelle casse del Nottingham Forest e che da poco è diventato l’idolo dei suoi tifosi.

Non sarà stata la partita più bella della stagione e forse non ha neanche vinto la squadra più attrezzata, ma quella con più fame. Perché il Tottenham, forse per la prima volta in stagione, è sceso in campo con occhi iniettati di sangue, per scrivere una meravigliosa pagina di storia e strappare il pass per la prossima Champions League, con tutti i benefici del caso. Crolla, invece, non per la prima volta bensì per l’ennesima, lo United. I Red Devils avranno tutta l'estate per costruire nuove fondamenta e provare a risollevarsi dopo stagioni davvero difficili, culminate con quella attuale che può definirsi tra le peggiori della sua storia. Da oggi, immaginiamo, soffia un impetuoso vento di rivoluzione in quel di Manchester. Speriamo, per l'ultima volta.
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