CUENCA SI RACCONTA

L’ex Barcellona Isaac Cuenca: “Il calcio mi ha distrutto, non tutto è come vorresti…”

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Il 32enne ex attaccante del Barcellona, tra le altre, si è raccontato al quotidiano catalano ARA ripercorrendo la sua carriera e soffermandosi sugli insegnamenti che il calcio gli ha lasciato
Sergio Pace
Sergio Pace Redattore 

Esattamente un mese fa Isaac Cuenca ha appeso le scarpe al chiodo. Il 32enne ex Barcellona, tra le altre, ha dovuto smettere prima del dovuto con il calcio giocato a causa di diversi infortuni (ben 6 operazioni al ginocchio). Al quotidiano catalano ARA Cuenca si è raccontato ripercorrendo la sua carriera calcistica e soffermandosi su alcuni aspetti "oscuri" del calcio.

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(Photo by Aitor Alcalde/Getty Images)

L'ex Barcellona Cuenca confessa: "Il calcio mi ha distrutto, ma sono rinato" 

Isaac Cuenca ha fatto il suo debutto all'età di 20 anni con il Barcellona di Guardiola il 21 ottobre 2011. Era la squadra dei migliori al mondo: "C'erano Leo Messi, Xavi, Andrés Iniesta , Víctor Valdés... Come trascinavano la squadra! Erano fantastici", ammette Cuenca durante l'intervista rilasciata al quotidiano ARA. "Venivo da Sabadell e cercavo di godermi l'erba ben tagliata, le trasferte, gli stadi. Ma in fondo ero confuso. Poi con il tempo ho capito perché quella squadra aveva tanta pressione. Avevano vinto tutto. Sì, a volte davano di matto per alcune cose. Ma, accidenti, erano i migliori al mondo!".

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Di Cuenca Pep Guardiola diceva: "Il suo lavoro è perfetto. Rende migliori i suoi compagni di squadra". Una carriera spesa in diverse parti del mondo (Ajax, Deportivo de la Coruña, Bursaspor, Granada, Hapoel Be'er Sheva, Sagan Tosu e Vegalta Sendai. Ma a 32 anni Cuenca ha dovuto dire basta con il calcio a causa di vari infortuni, l'ultimo abbastanza complicato: "Ho subito sei operazioni al ginocchio, tutte uguali. Ho cercato di fare un recupero ottimale per tornare sui campi da gioco, ma la sesta operazione è stata molto difficile, ho sofferto molto e ho detto basta", ha detto l'ala sinistra di Reus in un'intervista rilasciata al RAC1 nell'ottobre 2023.

A Xavi Hernández Navarro del quotidiano ARA Cuenca ha rivelato cosa gli ha insegnato il calcio in tutti questi anni: "Il calcio mi ha distrutto, ma sono rinato. La cosa più importante che il calcio mi ha insegnato è che non tutto è come vorresti. Se pensi di essere molto bravo, c'è qualcun altro che è migliore. E se pensi di essere molto bravo, forse ti infortunerai e nessuno ti vorrà più. Il calcio mi ha portato in posti che non mi aspettavo. E guardami adesso, ritirato a 30 anni". Sugli infortuni nel calcio al giorno d'oggi è lapidario: "Il calcio e lo sport d'élite generano troppi milioni di euro per continuare a usare il ghiaccio per curare e prevenire gli infortuni".

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"Il calcio si muove così velocemente che non so se sono passati 12 o 400 anni", prosegue Cuenca. In merito al suo ritiro l'ex Barcellona è abbastanza chiaro e diretto: "Ovviamente mi manca il calcio, ma il dolore fisico era così enorme che ho deciso che ne avevo abbastanza. Non avrei potuto competere nemmeno nella Kings League. Volevo avere una vita normale".

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Il presente e il futuro di Cuenca 

Cuenca ha parlato anche del problema relativo alla solitudine di un calciatore: "Sei giovane e all'improvviso devi lasciare il tuo circolo, guadagni molti soldi e compri tutto quello che vuoi, ma hai anche molto tempo per allenarti al mattino e poi hai tutta la giornata a disposizione. E cosa succede? Ci si sente soli. Il denaro non previene la solitudine". Adesso l'ex Barcellona ha ben chiaro quali sono i suoi progetti futuri: "Ho imparato a conoscere il mercato azionario, ho investito per un po' e ho fatto abbastanza bene, leggevo un sacco di libri! Mi piacerebbe dare al calcio quello che non ha dato a me".

 

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