In questi ultimi anni Louis Van Gaal ha dovuto affrontare la partita più difficile della sua carriera. Un cancro alla prostata, scoperto nel 2020, combattuto a lungo con le radio-terapie e ora definitivamente sconfitto. Il celebre allenatore olandese ha confermato la propria guarigione in un'intervista rilasciata in questi giorni all'emittente Humberto. "Il tumore non mi preoccupa più. Mi faccio controllare ogni pochi mesi, ma sta andando bene. Sto diventando sempre più in forma", ha spiegato con soddisfazione.
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Louis Van Gaal sorride: “Sono guarito dal cancro ma non allenerò più un club”

Van Gaal aveva annunciato pubblicamente la malattia nell'aprile del 2022. All'epoca sedeva sulla panchina della nazionale olandese per la terza volta in carriera. Il Mondiale del Qatar era vicino e il Ct aveva ammesso di aver nascosto tutto ai suoi giocatori e di essersi sottoposto a numerosi cicli di terapia, anche notturni.
Van Gaal ricorda il proprio calvario: "Dolore terribile, portavo il pannolino e avevo problemi ad uscire di casa"
—E ora il 73enne olandese ha ripercorso i momenti più duri di questa battaglia personale: "Ho subito diverse operazioni. All'epoca andava tutto storto. Avevo problemi con la defecazione, con i pannolini. Non ho mai provato un dolore simile. Era tutto terribile".

Oltre al dolore fisico Van Gaal ha dovuto fare i conti dunque con le difficoltà nel compiere piccoli gesti come quello di uscire semplicemente di casa: "Sono una persona molto pulita. Quindi, per me è stato molto doloroso affrontare tutto questo. Ero spesso in pubblico e dovevo indossare pantaloni scuri per coprirmi il più possibile. La sera del gala di Keuken Kampioen Divisie, nel 2022, me la sono fatta addosso. Era così ingiusto".
La volontà di non allenare e la porta aperta per due Nazionali
—Per Van Gaal l'ultima avventura in panchina è stata proprio quella con l'Olanda ai Mondiale del 2022 (eliminato ai quarti dall'Argentina poi campione). Ma ora il celebre tecnico, vincitore di ben 20 titoli (tra cui una Champions League e un Coppa Intercontinentale) tra Ajax, Bayern Monaco, Barcellona e Manchester United non desidera più tornare allenare un club. "Nonostante la mia malattia, negli ultimi due anni mi è stato chiesto di allenare dei club . Non allenerò in un club perché non ho voglia di lavorare tutti i giorni".

Al massimo l'olandese potrebbe tornare sui campi con una Nazionale, ma anche qui non la vede come una cosa probabile: "Sei allenatore della nazionale al massimo otto volte all'anno, ma chi vorrebbe un 73enne che ha avuto un cancro alla prostata? Magari Curaçao o qualcosa del genere?". E poi ammette le squadre preferite per un eventuale ritorno: "Lo farei solo per nazioni come Inghilterra e Germania".
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