Il canale spagnolo Movistar Plus+ manda in onda il secondo episodio di "Non hai un **** idea", intitolato 'C'est catastrophique'. In questa puntata l'allenatore asturiano ripercorre alcuni momenti chiave della sua carriera: dall’addio al Real Madrid, alla gestione degli ultimi mesi con Mbappé, passando per il pareggio di Champions League contro il Barcellona.
Luis Enrique si racconta
Luis Enrique su Mbappé: “Senza di lui saremo ancora più forti”

PARIS, FRANCE - MAY 07: Head coach Luis Enrique of Paris Saint-Germain looks dejected during the UEFA Champions League semi-final second leg match between Paris Saint-Germain and Borussia Dortmund at Parc des Princes on May 07, 2024 in Paris, France. (Photo by Matthias Hangst/Getty Images) (Photo by Matthias Hangst/Getty Images)

La carriera da giocatore

Guardiola, in qualità di compagno di squadra: "Pepino dava sempre fastidio, ti correggeva continuamente sul posizionamento".
Sull'addio al Real Madrid: “Guadagnavo 50 milioni di pesetas e il Real voleva pagarmene 100. Volevo andare al Barça. Il Barça mi ha ingaggiato gratuitamente. Quando ho detto a mio fratello (Felipe) che sarei andato al Barça, lui mi ha detto che ci saremmo divertiti””.
Sull’arrivo al Barcellona: "Entrare al Barça è stato come cadere in piedi. Ero sicuro di fare bene e segnare. La prima sera fuori ho incontrato mia moglie Elena, che all'epoca lavorava come scout. Sono affezionato al Real Madrid, ma voglio sempre che perdano contro il Barça. Mi eccitava l'idea che gli avversari cercassero di abbattermi, e io li provocavo".
Alla guida del PSG

Sulla partenza di Mbappé: "Avrei preferito che restasse. Come giocatore è il numero uno, ma come persona è ancora meglio, educato e affettuoso. Io credo che l'anno prossimo saremo ancora più forti senza di lui".
Sul possibile ritorno al Barça: "Ci sono stati contatti con la dirigenza, ma ho chiesto se fossero davvero pronti a cambiare Xavi, anche se avesse vinto tutto. Sapevo già la risposta: non c'era possibilità".
Dopo la sconfitta per 2-3 in Champions a Parigi: "È stato un periodo difficile. Analizzando il match, il Barça non è stato superiore, ma le narrazioni dipendono dalle opinioni. Se parli da tifoso di Xavi, dirai che hanno giocato bene, ma è solo gioco lungo. Mbappé è difficile da adattare alla fase difensiva, quindi lo abbiamo gestito per farlo correre meno, dato che segna 50 gol e fa 25 assist".
Le parole rivolte a Mbappé: "Devi essere un leader. Se ammiri Michael Jordan, ricorda come trascinava la squadra. Anche tu devi farlo. Sei un giocatore di livello mondiale, ma un vero leader aiuta anche in difesa quando non può farlo in attacco. Se ti limiti a pressare, va benissimo, ma se prendi Barcola, Kolo Muani o Gonçalo Ramos o Asensio, sai cosa abbiamo? Una macchina da squadra. Nei due mesi che ti restano, voglio che tu esca dalla porta grande, Kiki, non c'è dubbio, te lo devi guadagnare. Il giorno in cui non vinci devi essere il miglior giocatore in difesa”.
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