La conferenza stampa

Manchester City, Guardiola: “Calendario intasato? Non ci lamentiamo, siamo abituati”

Sergio Pace
Sergio Pace Redattore 
L'allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro l'Arsenal
00:22 min

All'Emirates Stadium andrà in scena Arsenal-Manchester City, big match della ventiquattresima giornata di Premier League. La sfida è in programma domenica 2 febbraio alle 17:30 ore italiane. In casa City sono state ore caldissime in chiave Champions, con il sorteggio dei playoff che ha accoppiato i Citizens al Real Madrid di Carlo Ancelotti. Questo il pensiero dell'allenatore del Manchester City, Pep Guardiola: "Speriamo di arrivare alla gara di andata qui e a quella di ritorno a Madrid nel miglior modo possibile".

Il calendario a febbraio è pieno zeppo di partite importante, come quelle contro Arsenal, Liverpool e Newcastle: "Abbiamo iniziato questa serie di partite a Parigi, poi contro il Chelsea. Abbiamo quindi già iniziato questo ciclo di partite difficili. Il programma è quello che è", ha detto Guardiola.

Arsenal-Manchester City, le parole di Guardiola

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"Succede sempre in Premier League, il calendario propone sempre le partite più difficili. Qui sono sempre così gentili con il calendario. Da molti anni succede", ha aggiunto Guardiola. Il tecnico del Manchester City arriverà alla trasferta dell'Emirates contro l'Arsenal senza nuovi problemi a livello di infortuni. Ma il calendario può essere alleggerito per i club che giocano in Champions? Questa la domanda posta da un giornalista. Guardiola ha risposto così: "Mi fai questa domanda dopo tanti anni qui? Eri qui prima di me, è sempre stato così. È sempre successo. Lo accettiamo e non ci lamentiamo, anche perché abbiamo vinto il Treble. Ho detto molte volte che avremmo giocato i quarti di finale contro il Madrid e tre giorni dopo avremmo giocato la semifinale di FA Cup a Wembley, quando avremmo potuto avere più giorni.

È sempre stato così, ma siamo sopravvissuti. Quando ero a Barcellona, ​​seguivo la Premier League prima di venire qui e Sir Alex Ferguson, José Mourinho e Arsene Wenger facevano le stesse lamentele. Vale quello che ho detto prima, il calendario che abbiamo a febbraio lo abbiamo avuto anche nelle stagioni precedenti".

Quando tornerà Rodri?

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Guardiola ha poi fatto il punto sul possibile rientro di Rodri prima della fine della stagione: "Rodri ha sensazioni positive, ma non posso essere certo sul suo recupero prima della fine della stagione. Credo sempre che negli infortuni lunghi ci sia un momento in cui bisogna rispettare il corpo umano. Il legamento crociato anteriore è qualcosa di serio. Durante il primo mese è stato sempre a Madrid per l'operazione con i dottori e i fisioterapisti.

Ora è bello averlo qui nello spogliatoio. La sua voce e la sua presenza, ovviamente, sono importanti. Ho detto a tutti i giocatori infortunati che ovviamente possono venire con noi, questa è una bella cosa. La cosa più importante per Rodri ora è riprendersi bene. Certo, gli piacerebbe giocare domani, questo lo so. Ma il corpo è il corpo e il recupero ha bisogno dei suoi tempi. Vedremo passo dopo passo".

Il punto sul mercato

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In conferenza stampa Guardiola ha spiegato il motivo per cui il Manchester City abbia deciso di intervenire in maniera così consistente sul mercato invernale, a partire dall'acquisto del talento egiziano, Omar Marmoush: "Il club ha deciso di acquistare un giocatore in più nell'ultimo terzo di campo con talento, capacità di segnare, correre, fare assist e calciare in porta.

Penso che, a parte Aymeric Laporte, non siamo mai andati ad attingere al mercato invernale. Vogliamo sempre arrivare fino in fondo, ma è una situazione eccezionale. Questa stagione è eccezionale per molte cose. Dovremmo intervenire per finire la stagione nel miglior modo possibile. I giocatori non vengono per sei mesi, vengono per quattro, cinque, sei anni se tutto va bene. Finanziariamente il club si è mosso bene negli ultimi cinque anni, in termini di vendite e giocatori che hanno fatto prestazioni incredibili per vincere ciò che abbiamo vinto".