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Domenica sera andrà in scena un classico del calcio inglese: Tottenham-Manchester United. La situazione per le due squadre non è delle migliori, trovandosi rispettivamente al quattordicesimo e al tredicesimo posto. L'allenatore portoghese dei Red Devils ha parlato in conferenza stampa, analizzando la difficile situazione della propria squadra e confermando a domanda precisa che "l'obiettivo del club è quello di vincere la Premier League entro il 2028". Il tecnico ha aggiunto che per farlo è necessario lavorare sodo fin da subito.
Amorim ha innanzitutto fatto sapere che nessuno degli infortunati tornerà a disposizione per questa domenica. Inoltre, ci sono due giocatori le cui condizioni saranno da valutare nelle prossime ore, dato che hanno a che fare con un attacco influenzale. L'allenatore dello United ha così confermato che è stato necessario chiamare in prima squadra alcuni giovani talenti dell'ottimo settore giovanile dei Red Devils, tra cui Chido Obi-Martin, la punta reduce da una tripletta contro il Chelsea in FA Youth Cup e che per questo ha fatto molto parlare di sé.
Per quanto riguarda il club e i noti problemi di Fairplay finanziario, Amorim ha detto che come allenatore non può dire o fare molto: "Questi problemi non influenzano in alcun modo il mio modo di preparare le partite. Si vedrà in estate, ora conta il campo".
Il tecnico portoghese ha avuto anche parole di simpatia verso il suo collega australiano, evidenziando alcune somiglianze con lui: "È un allenatore che mi piace. Gioca a modo suo e lo fa anche se le cose vanno male. In questo siamo molto simili. La situazione non è delle migliori neanche per loro e questo aspetto ci avvicina ancora di più. Sappiamo bene entrambi cosa vuol dire allenare sotto pressione e forse io, allenando un club più importante come lo United, un po' di più".
Sul motivo per cui alcuni ex giocatori dello United facciano bene altrove, e il caso Antony è il più fresco tra tutti in questo senso, Amorim non sa dare risposte certe. Secondo lui è sempre una questione di pressione: "In una squadra come lo United è necessario avere una base forte e solida che aiuti i giovani a integrarsi e a capire come gestire la pressione. In questo momento a noi manca questa base. A volte quindi capita che andando da qualche altra parte i giocatori si sentano più liberi e meno sotto pressione, ottenendo risultati e prestazioni migliori".
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