L'ex centrocampista nigeriano del Chelsea (tra le altre), John Obi Mikel, si è lamentato della scelta di alcuni calciatori di preferire una chiamata dalle rappresentative europee piuttosto che rappresentare Nigeria o Camerun...
Nel suo podcast "The Obi One" l'ex centrocampista nigeriano del Chelsea, John Obi Mikel, ha sparato a zero contro quei calciatori che considerano le Nazionali africane di Serie B. Per l'ex Blues, infatti, in molti appena arrivati alla soglia dei 25-26 anni scelgono di rappresentare il loro paese di origine dal momento che non hanno trovato spazio nelle maggiori rappresentative europee. Una situazione che Mikel fatica ad accettare...
Mikel spara a zero: "Non siamo una seconda scelta..."
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"Quando ero al Chelsea, la federazione calcistica nigeriana mi ha chiesto se potevo convincere i calciatori a giocare per il loro Paese. Prima ho provato con i giocatori, poi con i loro genitori. A loro ho detto di venire a rappresentare la Nigeria, dove vivono i loro genitori. 'Perché non rappresentate il vostro Paese?", le parole di Mikel nel corso del suo podcast.
Le risposte dei calciatori interpellati dall'ex centrocampista erano tutte le stesse: "No, vogliamo rappresentare l'Inghilterra o la Francia". Mikel ha così potuto approfondire quella che è la forma mentis di diversi calciatori che preferiscono le Nazionali europee più blasonate a quelle africane. Anche a costo di aspettare fino ad una certa età una chiamata dalle big europee che magari non arriverà mai...
"Aspettano, aspettano e quando arrivano a 25-26 anni e non vengono convocati dall'Inghilterra, allora chiamano la Nigeria o il Camerun. E così noi diventiamo la seconda scelta. Non dovremmo essere trattati così, non siamo una seconda scelta. Dovreste essere orgogliosi delle vostre radici africane e di rappresentare il vostro Paese. Voglio che i migliori giochino in Africa. Se si prende una decisione bisogna mantenerla, sedersi e aspettare, ma non fino a 29 o 30 anni, quando non si è più al meglio delle proprie possibilità. Va*******o, amico!", la chiusura di Mikel.