Alvaro Morata, attaccante dell'Atlético Madrid e della Spagna, ha rilasciato una lunga e toccante intervista a El Chiringuito. Il numero 7 della Roja, a segno contro la Croazia nel primo match della fase a gironi di Euro 2024, ha toccato vari temi, soffermandosi in particolare su alcuni momenti piuttosto complicati vissuti in passato e sul suo futuro.
ARIA DI ADDIO?
Morata: “Il mio futuro? Non so se resterò all’Atlético Madrid. Il Cholo non mi ha scritto”
Morata e il periodo complicato vissuto in passato
—"Ho toccato il fondo, ho pensato di gettare la spugna. Non voglio dilungarmi troppo sull'argomento. Sembra sempre di trovare scuse o lamentele, ma è una questione di rispetto e in Spagna molte persone non ne hanno. Ho vissuto molti episodi con la mia famiglia per strada", le parole di Morata a El Chirinquito. Prosegue l'attaccante spagnolo dell'Atlético Madrid ed ex Juventus: "Non importa quanti episodi spiacevoli sei costretto a vivere, questo è quello che accade ogni giorno, quando vado al supermercato con i miei figli o quando li porto agli allenamenti. Pochissime persone mi conoscono veramente. E molte persone che ho incontrato nel corso della mia vita hanno cambiato opinione su di me quando mi hanno conosciuto".
L'aiuto di psicologi e psichiatri, oltre che della sua famiglia, è stato importante per Morata per superare un momento abbastanza complicato: "Ho pensato tante volte di gettare la spugna. Alla fine, quando racconto la mia storia ai miei figli, la cosa migliore che posso insegnare loro è che sono stato nella merda molte volte e alla fine ne sono sempre uscito. E questo per me è motivo di orgoglio. Oggi ho il mio psicologo, il mio psichiatra e un allenatore, mi hanno aiutato molto. Loro e mia moglie sono il filo che mi sostiene nei momenti delicati e sono loro che ti valorizzano e ti fanno vedere te stesso con occhi diversi. Senza mia moglie la mia carriera sarebbe stata completamente diversa".
Il futuro di Morata
—Morata non ha escluso un suo addio all'Atlético Madrid: "Non so se resterò all’Atletico Madrid: ho ricevuto messaggi da tante persone nel club, ma non da Simeone. Conosco perfettamente bene il Cholo, se non contasse più su di me, mi avrebbe già chiamato".
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